09/03/2015 11:55
LAROMA24.IT - La Roma non vince più: ennesimo pareggio, l'ottavo in 10 partite, la solita fatica di creare occasioni da gol, uno 0-0 definito "inquietante" dallo stesso Garcia. Le buone notizie, come spesso capita ultimamente, per i giallorossi arrivano dal Napoli che quando ha l'occasione non riesce ad avvicinare il secondo posto: la squadra di Benitez, in vantaggio di 2 gol sull'Inter, si è fatta recuperare nel finale dagli uomini di Mancini. Stasera Lazio-Fiorentina: sfida importante per entrambe le squadre che hanno la possibilità concreta di avvicinare la zona Champions.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
Se non la riconosce più neanche lui, figuriamoci tutti gli altri. L’ammissione di Garcia, che ha persino definito «inquietante» la prestazione della sua squadra, preoccupa i tifosi e fa riflettere. Ora anche il presidente Pallotta capirà che non aveva visioni o pregiudizi quella critica che da mesi ha evidenziato l’involuzione della squadra e gli sbagli in sede di mercato. Il tecnico si è dovuto arrendere all’evidenza, ammettendo che la sua Roma, quella che doveva lottare per lo scudetto, non c’è più: è svanita pian piano. Il suo inesorabile declino è cominciato ad ottobre fino ad arrivare all’attuale punto di non ritorno. L’analisi di Garcia è stata amara e sincera, e si spera non sia stata una resa. Ma la sensazione, giunti a questo punto, è che l’allenatore proprio non sappia come venirne fuori. La confusione delle sue scelte e l’immobilità della squadra in campo sono evidenti. Il fatto nuovo è che Rudi abbia preso le distanze dalla squadra, che sin qui aveva sempre difesa. Un sintomo, questo, evidente che qualcosa si è rotto. Il rischio che una stagione ipotizzata come esaltante si tramuti in fallimentare c’è tutto. Invece che inseguire ombre e sospetti fuori da Trigoria è proprio al suo interno che tecnico, giocatori e dirigenti dovranno chiedersi il perché di questa situazione e chiarirsi, trovando in fretta le soluzioni.
In tutto questo la Juventus ringrazia. Contro il Sassuolo potrebbe dare il colpo finale al campionato e buttarsi anima e corpo sulla Champions. A beneficiare della crisi della Roma sono anche Napoli, Lazio e Fiorentina, nonché l’interesse del finale di stagione. La lotta dal secondo posto in giù è più che mai aperta [...]
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GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)
[...] Il Napoli ha sperperato un’altra occasione per avvicinare la Roma, ma la prospettiva del secondo posto resta viva più che mai, dopo l’imbarazzante prestazione della Roma che Garcia ha criticato con una ferocia senza precedente: «brutta, scarsa, inquietante». Garcia non ha né Tevez, né Higuain, nè Icardi: segna e vince troppo poco. Ha perso solo 2 partite (il Napoli 6), ma la verginità è virtù d’altri tempi. Nel calcio dei 3 punti è felice chi se la spassa e vince tanto, senza inibizioni. Come la Juve di Allegri che stasera potrebbe addormentarsi con 11 punti di vantaggio, dopo aver sconfitto il Sassuolo. Inguaribili romantici i francesi. Nel giorno delle mimose monsieur Garcia ha regalato alla Signora anche l’ultimo pezzo di scudetto.
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LA REPUBBLICA (M. CROSETTI)
Uno è appeso a un filo, l’altro quel filo sembra averlo perso. Uno, Inzaghi, per adesso resta. L’altro, Garcia, per adesso dice che la Roma è scarsa e inquietante: di solito, un allenatore che parla in questo modo dei suoi giocatori non è destinato a rimanere a lungo. Chissà quei due quanto invidiano il loro collega Allegri che stasera, battendo il Sassuolo, si porterebbe a più 11 sulla Roma e chiuderebbe il campionato per la decima/quindicesima volta in cinque mesi. Sono diversissimi tra loro, Inzaghi e Garcia, però la crescita pari a zero del Milan e l’involuzione senza fine della Roma li affratella. I rossoneri pagano l’inesperienza di chi li guida dalla panchina, ma anche la politica confusa di chi li governa dalla plancia, oltre a vistosi e diffusi limiti tecnici. I giallorossi sono diventati gusci vuoti, incapaci di tirare in porta e buoni solo a pareggiare: nessuno in Europa lo sa fare con maggiore coerenza e regolarità. Buon per loro che il Napoli perde l’occasione di portarsi a meno 2. Il gioco di Milan e Roma è di una noia mortale: non succede mai niente (anche se per la Roma si potrebbe dire “più niente”, perché prima qualcosa c’era […].
Più difficile decifrare il futuro di Garcia. Le sue frasi sono forti, quasi estreme. Ha parlato di peggior Roma della sua gestione, chiedendo chiarimenti alla squadra e intanto mortificandola con gli aggettivi. Non proprio l’ideale, all’inizio della settimana in cui torna l’Europa League. Garcia ha ancora il controllo della squadra? Cosa si diranno tutti, questa mattina a Trigoria, trivellandosi di sguardi? Anche i numeri dicono che la Roma è sparita: 8 pareggi in 10 partite nel 2015, appena due gol segnati nelle ultime quattro. L’eventualità che si entri nell’area avversaria è remota, anche da parte dei sassi - Gervinho, Iturbe - lanciati da fionde con l’elastico molle. E la condizione atletica sembra penosa. Garcia ha detto che i suoi, irriconoscibili, non avrebbero segnato neppure giocando per due o tre ore di seguito. E ha anche sottolineato che il campo troppo secco di Verona non aiuta il possesso di palla: basterebbe quest’ultima frase per dimostrare che quel filo, di cui si diceva all’inizio, è proprio perduto. Di fronte a simili abissi, persino la Juve opaca di questi tempi può restare non tranquilla, di più [...].
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IL TEMPO (G. GIUBILO)
Prerogativa di Maran e del suo Chievo, la capacità di far giocare male le avversarie di turno. Per confermarla, non ci poteva essere occasione migliore della visita al Bentegodi della Roma, labili le promesse formulate in quella mezz'ora finale contro una Juve troppo sicura di sé. Ma francamente la legione di Rudi Garcia si è superata, esibendosi in uno spettacolo indegno, il pari bianco specchio fedele di una delle più brutte partite della stagione, il punticino portato a casa non è poi così male, sono stati i veneti ad andare più vicini al gol, anche se nel finale Gervinho si era forse guadagnato un rigore per una spinta in area. Mazzoleni ha pensato, a torto sia chiaro, che il premio sarebbe stato eccessivo per una Roma nella quale l'unica sufficienza spetta a De Sanctis, grande salvataggio in uscita. Molto deluso, Garcia ha ammesso che il numero degli errori, in tutte le fasi del gioco, era stato veramente incredibile, nonostante la buona volontà di Totti e Keita. Con affanno, dunque, i romanisti hanno dovuto seguire la trasferta dell'Inter al San Paolo, dove il Napoli avrebbe potuto portare a due punti la distanza dal secondo posto, ormai unico obiettivo giallorosso, visto che giovedì l'Euroleague proporrà come rivale la Fiorentina, in condizione splendente. Ma il Napoli spreca un doppio vantaggio, l'Inter rimonta, un punto per uno, non modificano la classifica. Grande occasione persa per Rafa Benitez [...].