IL PUNTO DEL LUNEDI' - Carmellini, Sconcerti, Garlando, Caputi

23/03/2015 11:55

LAROMA24.IT - La Roma torna a vincere e caccia i fantasmi della crisi almeno per i prossimi quindici giorni. Al 'Manuzzi' di Cesena è bastato un gol di a regalare i tre punti ai giallorossi che tornano a vincere ad un mese dall'ultimo successo in campionato. Vittoria importantissima per gli uomini di che evitano, così, il sorpasso della Lazio in classifica, continuando a difendere il secondo posto.

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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.

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IL TEMPO (T. CARMELLINI)

Nell’abbraccio liberatorio dopo i tre fischi di Damato c’è tutta la frustrazione di questa Roma, che non riesce più a giocare il suo calcio e porta via un successo da Cesena come fosse una finale di . Contro la squadra di Di Carlo i giallorossi ci hanno provato, hanno creato anche delle occasioni, ma di fronte c’era il Cesena appunto. Serviva vincere in questo momento nel quale va tutto storto e i tre punti arrivati sul sintetico emiliano serviranno a & Co. per rigenerarsi e rimettere, soprattutto la testa, al posto giusto.

Decide il gol di e anche questo potrebbe essere un buon segnale per un gruppo che torna a vincere dopo cinque partite, ma continua a fare una fatica enorme per monetizzare tutto quello che crea. L’abbraccio al terzo gol stagionale del centrocampista giallorosso è una sorta di liberazione contro un maleficio che è soltanto allontanato e non del tutto esorcizzato: ora due settimane piene per riportare la Roma ai livelli che merita e continuare a difendere con i denti un secondo posto fondamentale per la prossima stagione. Ma anche ieri, dopo il vantaggio, la Roma invece di chiudere i giochi ha subìto una sorta di involuzione facendo restare in partita il Cesena. Nel finale poi è riapparso quel «braccino» che aveva fatto scattare l’allarme più volte nel recente passato.

I passi falsi di e (ma sta arrivando anche la Samp) fanno sì che per il secondo posto sia sempre più una corsa a due tra la Roma e la Lazio, che anche ieri ha vinto e convinto. Un punto divide le due squadre della Capitale e alla ripresa i giallorossi avranno a che fare proprio con il .

fedele a quanto detto dopo il suicidio contro la cambia. Dentro Doumbia dall’inizio e prima da titolare per il giovane : una scelta per certi versi obbligata viste le squalifiche di e . In panchina, senza rimasto a casa per problemi muscolari, finisce . Il giovanotto turco a centrocampo non sfigura (se è quello visto nelle ultime uscite molto meglio lui), dimostra personalità e non fa che aumentare il rammarico per un altro di quei giocatori mancati alla Roma nei momenti cruciali. Altro azzardo di in corso d’opera l’ingresso di Pellegrini, classe ’96 e quindi , che fin qui in campionato non aveva giocato nemmeno un minuto. Insomma il tecnico ha dato fondo a tutto quello che aveva e non solo dal punto di vista tecnico-tattico, ma anche da quello delle energie nervose: serviva a questa Roma un impulso positivo.

Il bilancio è una partita non bella, sofferta, ma nella quale almeno la Roma ha dimostrato di avere ancora un cuore. La sensazione è che per rivedere il bel gioco, le «bollicine» di inizio stagione ci sarà da aspettare: ma quello di Cesena è già un passo avanti. Piccolo, ma lo è.

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IL CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)

(...) Non c’è più modo di confrontare la con la classifica, c’è in compenso una grande corsa alle sue spalle. La Roma tiene il suo secondo posto, ma la novità della Lazio resiste anche di più. Anderson è uno dei pochissimi talenti europei, sembra un Kakà leggero con più senso del gol, una vocazione più forte al suo ruolo di attaccante. In campionati così equilibrati giocatori di questo tipo pesano come le mura di Masada. La Lazio è adesso nettamente la squadra più forte dopo la , ma comincia lentamente un altro campionato. La Roma non ha più partite durante la settimana, se vuole ritrovarsi, ne ha almeno il tempo. La Samp è nelle stesse condizioni e ha trovato un equilibrio di squadra impensabile. La fatica di e confermano la difficoltà fisica dell’Europa League. La notizia è che Roma e Lazio allungano, ognuna alla sua maniera. (...)

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LA GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)

(...) Per una mezz’oretta abbondante ieri la Lazio si è ritrovata seconda. Poi a Cesena ha rimesso le cose a posto, ma non ha ridimensionato l’incubo del sorpasso. La banda-Pioli che ha messo in fila 6 vittorie (14 gol fatti, uno subìto) oggi fa più paura di ieri. Ma la vittoria di Cesena è una pacca di coraggio sul cuore delle Roma. aveva chiesto guerrieri per la battaglia. Gli ha risposto che per tutta la stagione è rimasto in difesa a pasticciare disimpegni e ieri invece ha aggredito l’area avversaria come faceva un tempo e ha segnato il gol-partita: un segnale di guerra. La Roma è disposta a morire per difendere il suo secondo posto. (...)

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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI) 
(...) Il nostro campionato, già poco interessante, rischia così di perdere quel poco di fascino che gli resta. Deciso al vertice, quasi scontato in coda, con le milanesi fuori gara da tempo, l’interesse generale è ai minimi storici. Sicuri che spezzettando così tanto il calendario e smontando il rituale domenicale si abbia un reale vantaggio? A vedere il pomeriggio di Sky, Mediaset e Rai non si direbbe proprio. Costrette a vario titolo a celebrare un rito svuotato, riempito dal niente, in attesa di quello che sarebbe accaduto in serata. Inaspettata, ma quanto mai propizia, la bagarre per il 2° e 3° posto è infatti l’unico vero motivo che rimane da qui alla fine del campionato. Roma e Lazio ne sono le autentiche protagoniste, con Sampdoria, e
a rincorrere.
Per giallorossi e biancocelesti sono stati 90 minuti di autentiche emozioni. Le due squadre vivono momenti completamente diversi, e le vittorie di ieri sera lo hanno confermato. Ancora insicura e fragile, la Roma di Cesena ha comunque dato segnali di ripresa. È stata la vittoria del gruppo, della voglia di reagire al momento negativo. si è giocato carte a sorpresa buttando nella mischia Ucan, Doumbia e Pellegrini, ma il simbolo del successo porta la firma di , tra i calciatori più criticati, escluso dalla nazionale, finalmente protagonista. Spregiudicata, a tratti irresistibile, la Lazio è il manifesto del bel calcio e dell’esuberanza. Felipe Anderson è la stella ma è tutta la squadra a sprizzare energia e voglia di stupire, gioca a memoria e corre il doppio degli altri. Per 38’ minuti la squadra di Pioli ha perfino accarezzato il secondo posto, una posizione che sente alla portata e al quale ridà appuntamento già per il prossimo turno. Sarà un derby indimenticabile da qui alla fine.