22/03/2015 09:55
GASPORT (A. CATAPANO) - «Va bene il dialogo, ma in questo modo non è più accettabile»: il senso della ramanzina che il Viminale ha già fatto ai dirigenti della Roma per il dialogo a bordo campo tra giocatori e ultrà. Domani, nella riunione convocata d’urgenza dall’Osservatorio per discutere del caso, il discorso sarà ancora più dettagliato: «Lo hanno spiegato ai giocatori della Roma come ci si comporta — si sono chiesti al ministero —? Se proprio vogliono dialogare con certa gente, lo facciano ufficialmente, anche a Trigoria, fornendo nomi e cognomi degli interlocutori. Ma basta con queste processioni a capo chino dagli incappucciati».
ATTENZIONE - Parole forti, che raccontano di un’irritazione crescente del Viminale per un comportamento che sta diventando consuetudine in Italia e che, oltretutto, viola le norme che hanno recentemente introdotto nei club la figura del supporter liaison officer come l’unica deputata a dialogare con i tifosi. Nelle prossime ore le autorità monitoreranno con attenzione il comportamento dei tifosi romanisti (a Cesena, opportunamente, saranno presenti solo i possessori della Tessera del tifoso): alla prima intemperanza di qualsiasi genere non è escluso che scaturirà un nuovo provvedimento di chiusura della curva Sud. Comunque la riunione di domani, cui parteciperanno anche rappresentanti di Figc e Lega di A, dovrà fermare l’andazzo prima che diventi malcostume.
NOTA O NO? - Quanto accaduto giovedì, ancora una volta, ha irritato, e non poco, James Pallotta. Il presidente ha pensato a lungo se dissociarsi dal comportamento di alcuni dei suoi tifosi attraverso una nota ufficiale (un po’ come fece dopo Roma-Juventus dello scorso anno). D’istinto, avrebbe dettato parole durissime già nel post-partita. E non è escluso che lo faccia nelle prossime ore, anche se col passare del tempo ha riflettuto sugli effetti deflagranti che questa mossa avrebbe sulla piazza romana. Meglio non aggiungere benzina sul fuoco.