04/03/2015 09:20
GASPORT (M. CECCHINI) - Tutto sommato, nella culla della cristianità, da un lunedì di Quaresima era difficile aspettarsi una giornata carnevalesca. Per questo in fondo, nella notte della Juve, il sorriso più bello alla Roma – più che il gol di Keita – lo ha regalato la semestrale, che alla voce «Champions League» ha fatto registrare un introito complessivo pari a 49,2 milioni di euro. Con queste premesse, pur vedendo la Juventus lontana, l’obiettivo prioritario per la società giallorossa adesso diventa blindare per la prossima stagione l’Europa che conta.
CARTA ITURBE - Per farlo, la buona notizia per Garcia è il ritorno sempre più a tempo pieno di Manuel Iturbe, gioiello da 23,6 milioni a bilancio. Se già nella trasferta di Rotterdam, al suo rientro, aveva dato interessanti segnali di vita, contro la Juve ha quasi fatto rimpiangere il suo mancato utilizzo dal primo minuto, anche se la condizione non gli avrebbe consentito di disputare l’intero match. Per questo, anche in vista degli impegni di Europa League, è proprio l’argentino di origine paraguaiana (finora a quota 3 gol totali) che ha suonato la carica ad un gruppo un po’ sfiduciato. «Siamo una squadra forte, dobbiamo crederci, sappiamo che è difficile ma noi non molleremo – ha detto –. Noi andiamo in campo per vincere le partite, siamo compatti e abbiamo una voglia immensa di fare delle buone gare. Certo, penso che la Roma non stia giocando bene adesso, ma nel futuro lo farà perché ha dei calciatori che possono fare la differenza. Un voto alla mia stagione? Non lo so, agli infortuni do 10, però penso che quando potrò giocare di più con i compagni lo farò bene». E a chi gli chiede notizie in chiave giallorossa di Dybala, con cui condivide una bella amicizia ed il procuratore, risponde speranzoso: «È forte, vedremo cosa succede l’anno prossimo».
TOTTI SPREMUTO - D’altronde pare chiaro come in attacco qualcosa non funzioni. Contro la Juventus uno dei capri espiatori è stato capitan Totti, che in effetti non ha affatto brillato. Ma una dato va sottolineato. In quella che doveva essere la stagione della sua «gestione», ovvero del suo utilizzo nelle occasioni più importanti, si scopre che il numero dieci giallorosso – a quasi tre mesi dalla fine degli impegni – ha già giocato più minuti della intera scorsa annata: 1868 minuti contro 1840. Insomma, tenendo conto che Totti ha un anno in più sulle spalle, qualcosa non quadra, anche se c’è da dire che gli infortuni hanno penalizzato il turnover di Garcia, che comunque ha impiegato poco giovani di talento come Verde e Sanabria.
CASO DOUMBIA - Il superlavoro del capitano, poi, conduce di diritto anche alla situazione di Doumbia. Arrivato in giallorosso, l’attaccante ivoriano ha cominciato ad accusare una sciatalgia che lo renderà indisponibile anche per domenica prossima a Verona contro il Chievo (così come Maicon: atteso da una nuova visita a Barcellona dal professor Cugat). Non solo. Dopo le due prime malinconiche prestazioni, a Trigoria si specifica come Doumbia abbia bisogno di riatletizzarsi, e per questo non vogliono fissare date sul suo rientro, così come quello dell’infortunato Ibarbo. Morale? C’è disperatamente bisogno dell’Iturbe ritrovato. La Roma che insegue l’Europa, d’altronde, ha bisogno di energia fresca.