06/03/2015 08:52
CORSERA (G. PIACENTINI) - Uno doveva essere il crack del mercato estivo, nella Capitale avrebbe dovuto fare il salto di qualità e farlo fare alla squadra. Gli altri due dovevano essere l’ancora di salvataggio del mercato di riparazione e avrebbero dovuto aiutare la Roma a superare le assenze (Gervinho), le partenze (Destro e Borriello), i cali di forma (Totti) e qualche infortunio (Ljajic) in attacco. Invece né Manuel Iturbe né tantomeno Seydou Doumbia e Victor Ibarbo hanno finora dimostrato il loro valore.
Quello che ha fatto intravedere sprazzi di quel talento che in estate aveva convinto Walter Sabatini a strapparlo alla Juventus e a versare 23,6 milioni al Verona è Iturbe: rientrato da poco dall’ennesimo infortunio, proprio nella città in cui si è imposto - ma contro il Chievo - potrebbe ritrovare una maglia da titolare. «Non ho iniziato bene questa stagione - le sue parole ieri a Mediaset -, ma gli infortuni mi stanno rendendo ancora più forte. Dopo l’ultimo (doppia distorsione a caviglia e ginocchio con interessamento dei legamenti, rimediato contro l’Empoli, n.d.r.) ho lavorato sodo per tornare a disposizione del mister». È mancato nel periodo di maggiore bisogno, ora ritrova una squadra in leggerissima ripresa, anche grazie al suo apporto: «A poco a poco stiamo iniziando a giocare come all’inizio della stagione. Abbiamo fatto gare buone e meno buone, ma siamo forti e possiamo riprenderci. Il nostro obiettivo è vincere tutte le partite in campionato e andare più avanti possibile in Europa League. È una bella competizione, con squadre che giocano un calcio d’attacco, proprio come noi».
Dovrà essere lui, insomma, a dare nuova linfa ad un reparto che, con 38 gol, è il quinto più prolifico (insieme a quello del Palermo) della serie A, in attesa del supporto di Doumbia e Ibarbo. L’ivoriano è tornato dalla Coppa d’Africa in ritardo di condizione ed è stato mandato in campo, forse con troppa fretta, da Rudi Garcia contro il Parma e contro il Verona: il risultato sono state due brutte figure e una bocciatura quasi definitiva da parte della piazza. Negli ultimi giorni, complice anche una dorsalgia, sta seguendo un lavoro atletico personalizzato: a Verona potrebbe andare in panchina, ma è lontano dalla forma migliore. Per Ibarbo, invece, bisognerà aspettare ancora 10 giorni: l’obiettivo è la gara contro la Sampdoria del 16 marzo. Notizie dall’infermeria: Cholevas è ancora influenzato, la sua presenza a Verona è sempre più in dubbio.