16/03/2015 09:11
IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Mister 31 milioni (fonte Mascardi, uno dei suoi agenti) vuole sfatare un tabù che sembra non mollarlo mai. Juan Manuel Iturbe, il fiore all’occhiello del mercato estivo della Roma, non ha mai/ancora segnato un gol in campionato all’Olimpico. L’argentino con la maglia della Roma è andato a segno complessivamente tre volte: contro il Cska Mosca in Champions League, contro la Juventus in campionato e contro l’Empoli in Coppa Italia. Due gol su tre in casa, ma zero reti casalinghe in campionato. Stasera contro la Sampdoria l’ennesimo tentativo, non soltanto per abbattere il tabù ma anche (soprattutto) per dare più spessore alla propria stagione. Perché, tra un problema fisico e una scelta tecnica, Manuel non ha giocato molto, e soltanto nelle ultime settimane ha trovato più spazio. Dopo esser stato titolare domenica passata a Verona contro il Chievo e pure giovedì a Firenze in Europa League, stasera Iturbe dovrebbe ancora essere in campo dal primo minuto. Al Franchi, l’altra sera, in qualche modo un segno l’ha lasciato, conquistando il calcio di rigore poi sbagliato da Ljajic, ma - in tutta onestà - da lui ci si aspettava e ci si aspetta molto di più.
UN ALTRO CALCIO - In avvio di stagione, l’ex Verona ha pagato in maniera esagerata la sua difficoltà ad inserirsi negli schemi di Garcia, assai diversi da quelli che lui era abituato a frequentare all’Hellas con Mandorlini. Il Verona giocava soprattutto in contropiede e la sua velocità in campo aperto era devastante; la Roma, invece, predilige il possesso palla e, quindi, uno con le sue caratteristiche ha dovuto ricominciare daccapo o quasi. Così, Iturbe ha perso tempo e occasioni, brillando ad intermittenza. Ma le sue qualità tecniche appaiono fuori discussione, solo che per giocare per le zone alte della classifica occorre essere bravi anche ad interpretare tatticamente la partita. E sotto questo aspetto, Manuel deve ancora migliorare parecchio. Contro il Chievo, l’altra domenica, ha giocato con Totti e Gervinho; a Firenze, invece, aveva ai suoi fianchi Florenzi e Ljajic: stasera, salvo sorprese, l’argentino dovrebbe far parte di un tridente formato, oltre che da lui, da Ljajic e Gervinho. Il tridente leggero, insomma; quello che non prevede la figura del centravanti classico ma tre scattisti, tre attaccanti abituati a ricevere palla sui piedi e a portarla in giro per il campo. Forse, tre elementi un po’ troppo simili tra di loro. Ma, in questo momento, Garcia preferisce proporre gente di gamba. E Iturbe, a giudicare dalla prestazione di Firenze, a livello atletico non sta male. Meglio sarebbe, però, se ogni tanto alzasse la testa e servisse di più i compagni...
URGE UN’ACCELERAZIONE - Venticinque, le sue presenze con la Roma. Sedici in campionato, una in Coppa Italia e 8 in campo europeo e, come detto, tre reti. Undici volte in campionato è stato titolare e in cinque occasioni è subentrato dalla panchina. Tre volte è stato tra le riserve e Garcia non l’ha utilizzato. Le statistiche dicono che complessivamente ha giocato 1278 minuti, cioè ha segnato 1 gol ogni 426 minuti. È arrivato il momento - improrogabile - di dare un’accelerazione alla sua stagione. Che può ancora regalargli soddisfazioni, in Italia e in Europa. Sarebbe un’ottima notizia per lui, oltre che per la Roma. E per chi, spendendo nella passata estate un sacco di soldi, l’ha portato nella capitale.