03/03/2015 10:16
CORSERA (G. PIACENTINI) - Per settanta minuti si è vista una Roma narcotizzata, negli ultimi venti, con un uomo in meno, ha “persino sfiorato la vittoria. Nella gara contro la Juventus ci sono tutte le contraddizioni della stagione giallorossa: dalla paura di non farcela al rammarico per non aver compiuto l’impresa. Rudi Garcia prova a spiegare la sua squadra. «Sapevamo che sarebbe stata una partita molto tattica, in questi casi possono decidere i calci piazzati e infatti i gol sono arrivati così, ci sono state poche occasioni. Ritengo che la squadra abbia avuto una reazione eccezionale: in dieci, sotto di un gol, fare un finale così significa essere vivi e avere carattere. Non giochiamo mai per il pareggio, sotto di un gol bisognava prendere rischi, anche tatticamente. I ragazzi ci hanno creduto fino alla fine, peccato perché per come abbiamo giocato gli ultimi minuti, meritavamo di vincere». La squadra ha cambiato volto dopo l’ingresso in campo di Nainggolan, Iturbe e Florenzi. «Sono giocatori che hanno portato qualcosa: non sono stato bravo io ad indovinare i cambi, ma loro a fare la differenza. Senza coraggio ed energia, non sarebbe stato possibile riprendere la partita». La sensazione è che però servirà a poco: lo scudetto è sulla via di Torino. «Rimangono 13 partite, bisogna difendere il secondo posto e noi abbiamo guadagnato un punto sul Napoli. Sarà l’unico modo per attaccare il primo».
Ha evitato alla Roma la sconfitta, e le ha permesso di allungare di un punto sul terzo posto del Napoli, ora staccato di quattro lunghezze. Fuori Totti e De Rossi, Seydou Keita ha concluso la gara con la fascia al braccio: e da capitano sono le sue parole. «Per questa partita è stata decisiva la fiducia,che a noi è mancata, ma non si sono visti i 9 punti di distanza che ci sono tra le due squadre. La Juventus è una squadra che vince da molti anni e ha la tranquillità che noi non abbiamo stando sempre dietro. Dopo l’espulsione di Torosidis abbiamo fatto uno sforzo doppio ma non è bastato. Sono molto deluso perché avevamo bisogno di vincere e invece è arrivato soltanto un punto».