29/03/2015 11:34
IL TEMPO (G. GIUBILO) - Regge la maledizione della Bulgaria, mai battuta dall'Italia. E già va di lusso che Eder celebri il suo esordio con il gran gol che a pochi minuti dalla fine evita una clamorosa sconfitta. Un discreto inizio, poi un lungo periodo di buio, lo spettro di un tonfo clamoroso, alla fine un pareggio che ci lascia al secondo posto.
Le cose migliori nella fase conclusiva, quando Conte ha messo in campo l'artiglieria pesante. Gelo e pioggia sulla capitale bulgara, motivi per sorridere pochi, anche perché avevamo esaurito tutte le scorte di umorismo o di autoironia con la grottesca vicenda che aveva visto protagonista Marchisio, con tanto di polemiche feroci tra vecchi amici. Certo che in una gara di antipatia difficile scegliere tra i grossi papaveri della Juventus e il loro allenatore dei tre scudetti, ma non è che nella serata di ieri qualcuno abbia guadagnato posizioni, vedremo quali saranno gli sviluppi di una situazione che non ha, per il momento, né vincitori né vinti, ma non fa onore al nostro calcio. Tavecchio lancia messaggi di auguri a Marchisio e di solidarietà al tecnicio azzurro, nessuno ha buoni motivi per rallegrarsene. Certo non è esaltante il pareggio giunto grazie a una prodezza dell'oriundo della Sampdoria. Ha tentato di dare ordine Verratti, scarsa la sintonia con i centrocampisti, Bertolacci aveva fatto vedere le cose migliori, lo ha costretto alla resa un colpo alla spalla. Meglio non avrebbe potuto avviarsi, la sfida, un autogol dopo tre minuti a mettere la strada ulteriormente in discesa, dopo che i croati ci avevano agevolato il passaggio del turno, cancellando di fatto i norvegesi. Un cross di Bertolacci dalla sinistra aveva indotto al suicidio Minev. Difese tremebonde, lecito aspettarselo dai bulgari, un po' meno dagli Azzurri, gran destro di Popov su errore di Bonucci, poi Micansky a incenerire Sirigu. A letto in albergo Buffon, visti i precedenti, già è andata bene che al portiere azzurro non sia stata diagnosticata qualche grave malattia infettiva, in casa Juve erano già abbastanza incazzati. Si era presa il primato del girone la Croazia di Kovac, al quale avevano regalato una parata di stelle squadre come Real, Barça e Bayern. Spianata la Norvegia, ad apire la goleada l'interista Brozovic, inutili regali agli ospiti dell'arbitro, comico doppio giallo a Corluka che salterà la sfida con gli Azzurri: che non dispongono di un tasso qualitativo paragonabile a quello dei croati. Leggete i nomi: Srna, Modric, Rakitic, Mandzukevic, Olic, Subasic, Perisic.