Quei viaggi a Basilea dei dirigenti viola e i rimpianti romani

07/03/2015 10:12

GASPORT (G. SARDELLI) - Il Ponte Vecchio sul Nilo e la cupola del Duomo a forma di piramide. Il connubio Firenze-Egitto per il popolo del web non ha più limiti e i fotomontaggi impazzano. Perché ormai dici e pensi all’impossibile. Una à ai piedi del numero 74. Che, a proposito di numeri, ha già esultato 6 volte in 7 apparizioni: quattro delle quali da titolare.

ULTIMO TUFFO va scoperto. O meglio, essendo un classe ‘92, la ne sta seguendo l’evoluzione per capire dove potrà arrivare. Sul potenziale non c’erano dubbi. Visto che i dirigenti viola sono andati spesso in Svizzera a vedere il Basilea, club in cui ha iniziato ad esplodere l’egiziano. I soldi del Chelsea e il trasferimento in Premier hanno stoppato tutto. Fino al 2 febbraio. Quando alle 21.35, a meno di 90’ dal termine del mercato, è diventato viola.

ASSO NELLA MANICA Un contratto da scrivere anche in arabo ha allungato i tempi della firma. Il sì del calciatore era comunque già arrivato. Grazie anche al prezioso lavoro di Ulisse Savini che ha curato la trattativa per quel che riguarda la parte italiana spiegando a cosa stava diventando la . Una squadra da vertice con un allenatore innovativo e un calcio divertente ed offensivo. Modibo Diakitè, di cui invece è procuratore, aveva già provato tutto questo l’anno precedente. E dire che il 20 gennaio era sostanzialmente un giocatore della Roma. La trattativa sfumata in extremis e il contemporaneo amore scoppiato tra Chelsea e Cuadrado ha fatto il resto. Il club inglese sta pagando l’ingaggio (1 milione netto nei 6 mesi di prestito fino a giugno). Prestito estendibile per altri 12 mesi con un versamento dei viola pari a un milione, e ingaggio corrisposto (2 milioni netti) dalla stessa . Nell’estate 2016 la decisione. Se il club dei Della Valle pagherà 16 milioni (che possono diventare 18 con un bonus sulle presenze), sarà tutto viola. Avendo il calciatore già firmato il contratto che lo legherà eventualmente in futuro alla . Impensabile che possa finire diversamente.