16/03/2015 10:40
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Lunedì da Champions. Aperitivo con la Lazio nella Torino granata, Roma-Sampdoria a cena: la sconfitta di ieri del Napoli ha fatto venire l’acquolina in bocca a tutti. La corsa al secondo posto sembra ormai una mano di traversone, per i giallorossi è il momento di cambiare gioco. Ci riprovano all’Olimpico, dove non vincono dal 30 novembre: è l’occasione giusta per guarire dalla «pareggite» e affrontare con più serenità la sfida di ritorno in Europa con la Fiorentina di giovedì prossimo. Garcia parla prima di assistere all’ennesima frenata del Napoli e, a prescindere, non fa calcoli. «Contro la Sampdoria voglio mettere in campo la squadra migliore - dice l’allenatore - senza pensare neanche un secondo a giovedì».
A Firenze la Roma gli ha restituito qualche segnale di speranza, dopo la prestazione inguardabile in casa del Chievo. «Se vediamo tutte le ultime dieci gare da inizio gennaio la squadra ha sempre fatto cose interessanti, anche se non con continuità. Spesso siamo andati in svantaggio, ma siamo tornati in partita. Questo vuol dire che il gruppo ha un’unione e una mentalità di ferro. Ora bisogna tornare alla vittoria all'Olimpico: è sempre un onore giocare davanti alla Curva Sud, ma deve essere un vantaggio, non un’ inibizione. Credo che tutte le strisce, positive e negative, abbiano un inizio e una fine»
Garcia conferma che le parole fraintese di Nainggolan nel post-partita del Franchi non hanno creato alcuna tensione all’interno della squadra. Si affida all’ironia per ribadirlo: «È il compleanno di qualcuno di voi oggi? - chiede rivolto ai giornalisti - allora vi auguro un buon "non compleanno", perché questa di Radja è una non-vicenda». Se tutti e undici corrono si gioca meglio, non doveva certo spiegarlo Nainggolan, oggi assente per squalifica al pari di otto infortunati compresi De Rossi e Strootman. E allora uno come Florenzi potrebbe fare molto comodo. «Lui aiuta anche in difesa - spiega l’allenatore - ma tutti i giocatori offensivi lo fanno. Florenzi sa anche attaccare, altrimenti non lo metterei davanti». All’emergenza ormai è abituato. «Ho le soluzioni per schierare una formazione competitiva. Mi fido dei giocatori che ho a disposizione, per gli altri bisogna solo aspettare. Totti ha fatto solo un allenamento con noi, ma al 100%. Ibarbo torna in gruppo martedì, Doumbia sta meglio e piano piano sarà utilizzabile».De Rossi merita un capitolo a parte. Discusso dalla piazza a tal punto da rispolverare l’ipotesi di un addio anticipato, Garcia prova a spazzare via questa brutta aria. «Daniele è un grande campione, è ancora giovane e sa fare tutto. A Firenze ha commesso un errore, infortunandosi, ma questo non cambia niente ai miei occhi. Ci darà tanto in futuro».
L’America può aspettare, Mihajlovic no. «È un buon allenatore, un po' furbetto - la stoccatina di Garcia - quando dice a Ljajic che deve essere più egoista: forse spera che non dia la palla ad un giocatore posizionato meglio di lui».Da Genova Sinisa si mostra molto ottimista: «Non mi fido di questa Roma, però mai come stavolta penso che potremo trovare la vittoria». C’è chi lo vorrebbe addirittura al posto di Garcia, una prospettiva che imbarazza il diretto interessato. «Non ho proprio il cuore giallorosso: alla Roma ho passato i miei primi due anni in Italia, in un momento difficile per il club. Sono più legato alla Lazio: ho fatto sei anni e vinto tanto in biancoceleste». Meglio evitare nuove traversate del Tevere.