08/03/2015 09:39
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Proprio qui, l'ultima domenica di febbraio, la Roma ha perso di vista la Juve, lasciando alla rivale l'attuale distacco di 9 punti, il più ampio in questo torneo. E sempre qui, due settimane dopo il pari scialbo contro il Verona (1 a 1), il gruppo di Garcia parteciperà al suo secondo torneo, dedicato principalmente alla difesa del prezioso e prestigioso secondo posto. Del resto, tra le due gare al Bentegodi, la sfida con i campioni d'Italia, lunedì sera all'Olimpico, non è stata sfruttata e anzi la capolista è tornata a casa forte pure del vantaggio negli scontri diretti. A Trigoria, con realismo, sono stati proprio il club e l'allenatore a fissare il nuovo obiettivo. Da non fallire. Per non complicarsi la prossima stagione: evitare i preliminari di Champions significherebbe svolgere in serenità la preparazione estiva e al tempo stesso affrontare il mercato con risorse sicure e soprattutto abbondanti.
GIORNATA FAVOREVOLE - Ancora qui, lo scorso 22 febbraio, Sabatini impose il black out (almeno momentaneo) più significativo: «Se parlassi adesso di scudetto, prenderei in giro la gente». Dal Bentegodi, dunque, il via al percorso sotto traccia. Se la Juve, domani sera, ospiterà il Sassuolo in fase calante, la Roma avrà la possibilità, vincendo contro il Chievo, di approfittare degli incroci pericolosi delle principali inseguitrici. Stasera il Napoli terzo, al San Paolo, affronterà l'Inter che sta tentando la risalita: Benitez (4 punti di ritardo da Garcia) rischia di perdere altro terreno. Lo spareggio per la zona Champions, domani nel tardo pomeriggio, è addirittura più importante: la Lazio quarta (a 6 punti dal secondo posto) si gioca l'Europa che verrà contro la Fiorentina quinta (a 7 punti dai giallorossi).
AVVERSARIO IDEALE - Ora, però, la Roma non può più sbagliare. A cominciare dalla prima delle sue 5 gare in 15 giorni: oggi pomeriggio il Chievo, giovedì 12 marzo l'andata degli ottavi di Europa League al Franchi contro la Fiorentina, lunedì 16 il monday night all'Olimpico contro la Sampdoria, giovedì 19 il ritorno contro i viola di Montella e domenica 22 il posticipo in trasferta contro il Cesena. In campionato i giallorossi, dal 30 novembre (ultimo successo interno: 4 a 2 contro l'Inter), si stanno comportando meglio fuori casa. Le 3 vittorie, nelle 12 gare dopo il successo contro i nerazzurri, sono state conquistate lontano dalla capitale: a Marassi contro il Genoa (14 dicembre), al Friuli contro l'Udinese (6 gennaio) e al Sant'Elia (8 febbraio) contro il Cagliari. Mezza striscia positiva (nelle altre 3 partite esterne i pareggi contro il Palermo, la Fiorentina e il Verona) da migliorare contro la squadra di Maran che, al Bentegodi, fatica più che quando si mette in viaggio, avendo conquistato solo 11 dei 25 punti raccolti fin qui. Molto è dipeso dal rendimento del suo attacco, il peggiore della serie A con 18 reti. Garcia, tra l'altro, non ha mai fatto cilecca contro il Chievo (la sconfitta dell'andata costò il posto a Corini): la formazione gialloblù e l'Udinese sono le uniche che è riuscito sempre a battere, 3 gare su 3. Il francese dovrà, dunque, calare il poker. Per staccare chi sta dietro con propositi di grandezza e avvertire comunque la Juve che nessuno a Trigoria si vuole arrendere, come del resto accadde pure un anno fa, quando i giallorossi si chiamarono fuori solo nelle ultime 3 partite, chiudendo la stagione con 3 sconfitte consecutive contro il Catania, la Juve e il Genoa.
GESTIONE MIRATA - Garcia, senza i due squalificati Torosidis e Yanga Mbiwa e i due convalescenti Maicon e Castan, si presenta a Verona con i difensori contati. Ma è anche vero che, da oggi al 22 marzo, non potrà fare a meno di ruotare gli interpreti che, ultimamente, hanno dimostrato di non essere al top della condizione atletica. Per le 5 gare in 15 giorni serviranno sempre giocatori freschi: la Roma, se gioca sotto ritmo, diventa prevedibile. Contro le big e, come si è visto da 3 mesi a oggi, pure contro le provinciali.