04/03/2015 10:04
LEGGO (F. BALZANI) - Uscire tra i fischi per Totti non è una novità. È accaduto in tanti stadi, anche se in alcune occasioni (vedi San Siro o Bernabeu) sono arrivati gli applausi dei tifosi avversari. Ma uscire tra i fischi nel suo Olimpico, lunedì sera al 71’ di Roma- Juve, per il giocatore più forte della storia giallorossa e tra i più forti di quella italiana è stata una novità assoluta. Fischi non dei suoi tifosi (e ci mancherebbe), ma di quelli juventini che però stavolta non sono stati coperti dai consueti applausi romanisti.
Ancora più impietosa l’uscita di scena due minuti dopo di De Rossi (sempre più tentato dalle maxi offerte della Mls americana): in questo caso qualche fischio è arrivato pure dalle tribune giallorosse. Solo una reazione a caldo figlia del risultato che in quel momento vedeva la Roma sotto di un gol nel big match? Neanche per sogno. Il day after, infatti, è stato ancora più duro nei confronti dei due capitani, delle due bandiere. «Con loro la squadra non corre, pare che giochi in 9» oppure «Dovrebbero farsi da parte. Quando sono usciti la Roma e Pjanic hanno iniziato a giocare bene », sono i commenti tipo apparsi ieri sui social (l’hastag #TottieDeRossi è entrato nei Top Trend italiani) proprio nel giorno in cui la Uefa ha dedicato loro un video celebrativo in qualità di “Bandiere”. Insomma la colpa dell’ennesimo scudetto buttato, per molti tifosi, sarebbe dei due romani. Nel caso di Totti però è palese la responsabilità di Garcia che in un momento di estrema difficoltà si è aggrappato alla maglia numero dieci del capitano chiedendogli straordinari impensabili per uno che a settembre compirà 39 anni.
Ma la gara con la Juve ha scoperto un altro nervo nei delicati equilibri di spogliatoio: quello tra De Sanctis e la difesa. La lite con Manolas scoppiata a fine primo tempo , a causa delle incomprensioni in campo e di qualche parolaccia di troppo da parte del portiere, ha radici più profonde. Alla squadra, infatti, nono sono mai andate giù le accuse di Morgan nel post partita di Mosca («Non datemi la colpa del gol. Quella palla nemmeno doveva arrivare») e anche nella foto di gruppo nel prepartita il greco e il portiere evitano di abbracciarsi.
L’altro caso “strano” riguarda la doppia esclusione di Nainggolan contro Feyenoord e Juventus. Il belga è stato spesso il migliore in campo e nelle ultime uscite sembrava l’unico in grado di correre per 90’. Tanto che Radja si sarebbe lamentato per il mancato impegno dei compagni. Risposta? Nainggolan è finito in panchina nelle due gare più calde della stagione. Divisioni ci sono state anche sul mercato tra dirigenza e Garcia, e il caso Doumbia (in uno stato di forma pietoso) non ha aiutato a riportare il sereno.
Spiegazioni sul mercato invernale sono state chieste anche da Pallotta che oggi ripartirà per Boston e ieri ha riunito tutto il management (compreso Sabatini col quale però si è visto anche negli scorsi giorni) per fare il punto della situazione sul futuro prossimo. Restano 2˚ posto ed Europa League per salvare la stagione. Allo scudetto non crede più, infatti, nemmeno la Snai che ieri ha chiuso le quote per la vittoria del campionato mentre il sesto pareggio di fila in casa rappresenta un nuovo record nella storia della Roma.