LA REPUBBLICA (E. GAMBA) - La teoria si tratterebbe della partita dell’anno, del meglio che abbiamo, della vetrina del nostro campionato. In pratica,
Roma-Juventus sembra quasi un gigantesco fastidio, perché tutti sanno che nemmeno una vittoria giallorossa finirebbe per inventare un nuovo finale al campionato e perché dopo tutto oggi è l’Europa delle coppe la preoccupazione principale delle due squadre. Le prima contro la seconda è uno scontro diretto molto virtuale, è forse solamente una questione d’orgoglio, è la pietra sopra tutte le polemiche della partita d’andata, poi soffocate non dall’esattezza dei replay (Allegri:
«Se i moviolisti riguardassero quelle immagini, continuerebbe a non mettersi d’accordo tra di loro») ma dall’incedere juventino e soprattutto dal rosario dei pareggi romanisti. Garcia non perde dal 22 novembre (a Napoli) ma non vince in casa dal 30 dello stesso mese: uno stillicidio lungo 92 giorni durante il quale la Juve ha preso il largo senza nemmeno accelerare il passo e, per esempio, pareggiando le ultime due trasferte. Va verso lo scudetto per inerzia, e per inerzia arriva la partita di questa sera che non è una resa dei conti ma solamente un passaggio.
«È importante ma non fondamentale », garantisce Allegri: forse, in effetti, le cose fondamentali sono già accadute.
L’attesa è quella che è. Non febbrile, in ogni caso. All’Olimpico sono attesi cinquantamila spettatori, e quindi non sarà stipato. Dovrebbe essere massiccia la presenza di tifosi juventini, che secondo alcune stime potrebbero essere addirittura quindicimila, e in ogni caso saranno un minoranza molto rumorosa. L’ordine pubblico sarà garantito da mille agenti: la partita, da questo punto di vista, è consigiocatore derata complicata ma non esageratamente pericolosa. E tutto sommato è bello che Allegri si preoccupi anche della figura che faranno, che faremo: «Sarà una serata importante dalla quale il calcio italiano ne deve uscire con un giudizio positivo a livello europeo e mondiale, dentro e fuori dal campo. All’andata le polemiche fecero passare in secondo piano la bellezza della partita. Stasera non sarà così, sarà bellissima». Più che uno scontro diretto, uno spot.