13/04/2015 14:24
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Chissà cosa penserà oggi Astori nel vedere la Roma inseguire la Lazio, proprio lui che doveva finire alla corte di Pioli nove mesi fa. Non ce lo dirà mai. Davide guarda in casa propria, (apparentemente) senza rimpianti. E in questo è un po' come Garcia. «La nostra avversaria sta andando molto bene, ma i conti facciamoli alla fine». La Roma non deprime come di recente. Un po' meglio, vero? «Con il Torino s'è persa un'occasione: abbiamo fallito sette o otto palle gol nitide. Il calcio è così: non chiudi la partite e subisci. Aver incassato il gol subito dopo averlo fatto è il rammarico più grande. In una partita con tutte queste occasione ci si sarebbe aspettati di segnare qualche rete in più. Ma io vedo la Roma in crescita». Chissà se basterà per il controsorpasso. Ora, psicologicamente, è più difficile inseguire, anche se il vantaggio di avere meno pressioni è automatico. «Cercheremo di tener fuori questa emotività che potrebbe distrarci, il nostro dovere è concentrarci solo su noi stessi. Se continueremo a giocare così, credo che non ci saranno rivali per il secondo posto ». Poco incline alle polemiche, Astori. «Il gol di Maxi? Dalle immagini non si capisce se la palla sia dentro o fuori, è questione di millimetri, per cui è inutile protestare. Dal campo sembrava fosse uscita, ma poi ci hanno detto di no. Non è chiaro. Rispettiamo la decisione del direttore di gara».