12/04/2015 14:26
GASPORT (F. BRAMARDO) - Nel segno della Roma. Oggi all’Olimpico contro i giallorossi il Toro è chiamato alla prima sfida per centrare il 6° posto utile per l’Europa League. Test decisivo con l’avvicinarsi del finale di stagione anche in chiave di mercato per numerosi giocatori nel mirino di top club. Che Matteo Darmian e Bruno Peres piacciano al club giallorosso è il segreto di Pulcinella. L’estate scorsa la Roma aveva provato a convincere il presidente del Torino, Urbano Cairo, a cedere l’esterno granata. Niente da fare, troppo bassa l’offerta, troppo grande la voglia di Darmian di mantenere la parola data, un altro anno in granata per giocare in Europa League prima di qualsiasi decisione, di comune accordo. Il ds della Roma, Walter Sabatini, è tornato alla carica ed il Toro ad un sondaggio giallorosso ha risposto chiedendo come contropartita tecnica Mattia Destro. Vecchio pallino granata, parcheggiato a gennaio al Milan, in prestito oneroso, riscatto fissato in 15 milioni. Darmian non piace soltanto alla Roma, tanto che il club granata è pronto ad un’asta nel caso la società decida di accontentare il giocatore. Real Madrid, Inter, Fiorentina, ma anche Barcellona e Bayern sono alla finestra, con il club madridista in vantaggio per appeal e disponibilità finanziarie (15 milioni).
PERES IN PORTO - Discorso analogo di mercato per l’altro esterno granata, Bruno Peres. Il brasiliano è arrivato in estate a Torino e nonostante l’esclusione dalla lista Uefa si è messo in luce in campionato, da cineteca il gol nel derby con un «coast to coast» a tutto campo. Con Ventura ha migliorato la fase difensiva tanto da finire nel mirino del Porto (13 milioni l’offerta ai granata), Napoli e Roma. Perciò non sarà una partita come tutte le altre per Bruno Peres, che già a gennaio la Roma ha tentato di strappare al Torino per una cifra vicina ai 10 milioni. Se sacrificio deve essere, sarà uno solo tra Darmian e Bruno Peres a lasciare il Toro e per una cifra al di sopra dei 15 milioni o valide contropartite. Liajic e Iturbe, ad esempio. Ma i due al granata, per ora, non pensano proprio.