08/04/2015 20:53
REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) - Li ha definiti "fottuti idioti e stronzi", ma adesso, se vuole e se ne ha il coraggio, James Pallotta, patron della Roma, può davvero isolare quei tifosi che hanno costretto il giudice sportivo, Gianpaolo Tosel, a chiudere la Curva Sud per una gara e che hanno creato un notevole danno d'immagine al club italo-americano. A Napoli si lamentano (volevano la chiusura di tutto lo stadio) e l'avvocato Pisano (che conosce poco i regolamenti sportivi) auspicava una penalizzazione della Roma di cinque punti. Lasciamo perdere. Ma torniamo a Pallotta: una volta identificati chi si è presentato all'Olimpico con gli striscioni e li ha esposti per lungo tempo, la Roma può revocare loro l'abbonamento (visto che in Curva Sud sono quasi tutti abbonati) o vietare loro l'acquisto dei biglietti. Se non vuole farlo adesso, può sempre adottare questo provvedimento all'inizio della prossima stagione. Basta considerarli "sgraditi": la Roma può farlo come lo fanno già regolarmente in Usa e in Inghilterra. Lo sa Pallotta? E, soprattutto, avrà il coraggio? Le parole sono un conto (e su questa vicenda se ne sono dette sin troppe), i fatti un altro. Non è solo un problema di polizia: il Daspo è difficile da applicare in questo caso, si potrebbe tentare la strada di fare rientrare il reato fra le "ingiurie" ma resisterebbe al vaglio del Tar? Più probabile una multa, che non spaventa nessuno. Diverso sarebbe il discorso di essere messi al bando dal proprio club. Non solo: la Lega di serie A aveva detto che si sarebbe costituita parte civile per i club multati o puniti in caso di razzismo o di altri fatti di violenza. Lo ha mai fatto? No. Il Viminale si aspetta finalmente atti concreti dai club e sta studiando cosa fare per la prossima stagione: una delle possibilità, sarà la segmentazione delle curve, più facile così identificare gli idioti di turno. Gli steward non possono fare miracoli, a volte sono sottopagati e in curva non ci vanno: vogliamo riportare la polizia negli stadi? Chi propone la chiusura degli impianti in casi del genere non ama il calcio, e soprattutto non tiene conto della stragrande maggioranza di persone perbene. Bisogna isolare i beceri, i violenti. E difendere chi vuole godersi la partita in pace. "Sabato ero allo stadio a vedere la partita e onestamente ho provato un senso di grande disagio nel leggerli". Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commenta così gli striscioni contro la madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi. "Io ho presentato il libro della mamma di Ciro, Antonella, proprio qui all'Olimpico ed è una cosa che non riesco a capire. Vorrei avere un dialogo con queste persone che si sono sentite di esporre questo messaggio incomprensibile. La colpa quale è? Di aver fatto un libro, c'è chi può essere più riservato o chi ha voglia di raccontare il proprio dolore ma soprattutto la finalità è sociale e benefica, una mission nei confronti di chi non ha fortuna nella vita, non mi sembra che ci sia nessuna speculazione. Questa vicenda fa sì che si penalizza la società e la maggioranza delle persone che erano in curva pagheranno un prezzo elevato. A Napoli non sono contenti perché speravano in una sanzione maggiore tra l'altro la partita in campo era stata corretta senza alcun incidente, mi dispiace moltissimo, una cosa che non posso non biasimare". E ha aggiunto: "Oggi in una riunione abbiamo approvato degli interventi significativi di ulteriore investimento per quanto riguarda le telecamere, i tornelli e gli accessi allo stadio Olimpico, in modo che sarà chirurgico individuare i soggetti. Ma poi c'è un problema di norme e di giustizia sportiva. Oggi con queste norme si possono individuare le persone, ma poi si finisce sempre sotto la giurisdizione del mondo sportivo. Non capisco come possa essere accaduto l'ingresso di questi striscioni , mi dicono che sono entrati in modo 'furbò (nascosti sotto gli abiti, ndr).. Ognuno può avere la propria opinione, ma così si fa un danno a tutti, quindi penso serva un progetto una volta per tutte, anche grazie a nuovi impianti". Più tornelli, più gabbie: non sono d'accordo con Malagò. Mauro Baldissoni, dg della Roma e braccio destro di Pallotta in Italia, aveva anzi proposto, proprio in una riunione al Viminale, di abolirle le gabbie, i tornelli, i biglietti nominativi. Va bene: ma bisogna isolare gli idioti, solo così gli stadi torneranno, piano piano, ad essere luoghi civili.