26/04/2015 15:22
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - La sintesi è tutta di Roberta: «Il 25 aprile per questa squadra è una certezza». Non in tempi lontani, visto che trentuno anni fa la Roma batteva il Dundee United e conquistava la finale di Coppa dei Campioni, ma piuttosto in tempi recenti, visto che nel 2010 la Roma di Ranieri perse in casa contro la Samp uno scudetto che sembrava già vinto. La sconfitta di ieri fa meno male, ma per dirlo con certezza meglio aspettare le ore 17 di oggi, quando la sfida tra Lazio e Chievo avrà emesso il suo verdetto: i tifosi della Roma provano ad affidarsi a Pellissier, quelli della Lazio ringraziano Hernanes. I romanisti intuiscono fin dall’inizio l’aria che tira e infatti Michele, uno per tutti, non si fa problemi a twittare: «Prima Reja, ora un altro ex laziale in panchina che vince con un gol di un altro laziale. Aiuto».
ILLUSIONE - Un aiuto viene chiesto anche nel regno dei cieli, visto che qualcuno pensa bene di chiedere una mano, attraverso un tweet, a un utente che si chiama «Cristo redentore». «Pensaci tu», gli chiede qualche romanista esasperato e l’aiuto divino sembra arrivare quandoNainggolan pareggia. Esulta Radja, esultano i romanisti anche se in molti fanno notare come, per l’ennesima volta, abbia «segnato un centrocampista, se aspettiamo un attaccante stiamo freschi». Sarà, ma quando arriva l’1-1 e la Roma dà segnali di ripresa sul web comincia a diffondersi un po’ di fiducia. Il colpaccio sembra possibile, soprattutto perché Icardi si divora gol su gol e la difesa, in un modo o nell’altro, tiene.
COLPEVOLI – «Col pareggio non ce famo niente, dobbiamo vince », è il mantra che accompagna l’ultimo quarto d’ora che parte da Roma ma, evidentemente, non arriva a Milano. Arriva invece forte e chiaro il gol di Icardi e allora si scatena il processo. Tutti sul banco degli imputati: dalla società («Chissà se Pallotta dirà ancora che non tutti sono sotto esame»), a Garcia («Non riesce più a incidere»), fino ai giocatori. Non si salva nessuno, forse solo Keitae non per quanto fatto in campo. L’unica cosa che i romanisti apprezzano sono le sue parole nel pre-partita: «Basta parlare, lo abbiamo fatto fin troppo». A posteriori, quasi come una sentenza.