28/04/2015 14:08
CORSERA (G. PIACENTINI) - I gol (fatti) sono sempre di meno. Quelli subiti invece aumentano. Rudi Garcia prova a correre ai ripari e a cambiare la sua Roma, provando a Trigoria lo stesso modulo con cui aveva giocato a San Siro uno spezzone di partita: rombo, un uomo in più in mezzo al campo a protezione della difesa, un attaccante in meno ma con Pjanic alle spalle del reparto, nel ruolo che più ama. Se questo servirà alla Roma in vista del finale di stagione lo diranno solo i risultati, ma intanto Garcia prova a dare una scossa alla squadra, si affida all’estro di Pjanic e a un inedito 4-3-1-2.
Difficilmente ci sarà Totti domani con il Sassuolo, più facile che il bosniaco ispiri Gervinho (a cui nei giorni scorsi i dirigenti hanno chiesto un cambio di passo in campo e in allenamento) e Ibarbo, tra i migliori contro l’Inter. Non proprio un attacco atomico (il colombiano non ha mai segnato con la Roma, l’ivoriano in Serie A non vede la porta da novembre), ma in questo momento a Trigoria non è che altre soluzioni offrano più certezze. Ci sarebbe Ljajic, che con i suoi 8 centri in campionato è ancora il bomber del gruppo, ma per lui potrebbe esserci una staffetta con Pjanic proprio nel ruolo di trequartista. Col bosniaco vertice alto del rombo e De Rossi vertice basso, i due interni dovrebbero essere Nainggolan e Keita. Il condizionale è d’obbligo, non tanto per il belga quanto per il maliano, che continua ancora ad avere problemi al ginocchio tanto che ieri ha lavorato in palestra per non forzare. Se partirà oggi per Reggio Emilia lo deciderà soltanto la rifinitura di stamattina, e lo stesso discorso va fatto per Cholevas. Il greco non si è allenato per un affaticamento ai flessori, se non dovesse recuperare è più semplice che Garcia preferisca Torosidis a Cole. L’inglese è un terzino sinistro di ruolo ed è stato uno dei più grandi esterni europei in passato, ma in campionato non gioca dalla partita col Chievo dell’8 marzo ed è fermo a 16 presenze complessive. In attesa di capire se il prossimo anno andrà a giocare negli Usa o troverà un club in Europa disposto a dargli ancora fiducia, si allena a Trigoria ma ha poche occasioni mentre Torosidis, che tanto bene aveva fatto a sinistra in occasione di Roma-Cska Mosca di Champions, può fornire più garanzie, visto che a destra Florenzi ormai rappresenta una sicurezza. Al centro, rientrato Astori dalla squalifica, è ballottaggio tra l’ex cagliaritano e Mapou per il posto accanto a Manolas.