Giallorossi spenti: zona Champions adesso in pericolo

21/04/2015 14:10

CORSERA (B. TOCCI) - La Roma non segna più, se non su rigore. È priva di idee, lenta, i protagonisti in campo sono molli. Il presidente Pallotta continua a perorare l’ottimismo, ha fiducia in , la parola crisi non rientra nel suo vocabolario. Eppure, l’evidenza non si può nascondere. Il mister ha perduto il carisma che lo aveva contraddistinto lo scorso anno: il feeling con i giocatori è andato via via diminuendo, metamorfosi quasi inspiegabile. Quasi, aggiungerei, perché gli errori sono evidenti e si pagano.

La Roma aveva bisogno come il pane di una punta ed al mercato di gennaio, invece, sono atterrati a Trigoria elementi che sono serviti a poco per non dire nulla. Ha sbagliato , d’accordo. Ma perché il mister non ha alzato la voce, non ha protestato, facendo capire che in questo modo si sarebbe andati incontro ad un periodo nero? Il secondo posto ora è un sogno. Malgrado i punti siano gli stessi, la bilancia pende a favore della Lazio per una migliore differenza reti. Ma non è questo il punto: il nocciolo del problema è un altro. Per dirla chiaramente: è in pericolo la medaglia di bronzo, e cioè l’esclusione dall’Europa che conta.

Mancano sette giornate: quanto si potrà difendere la se la Roma è quella che ha pareggiato con l’Atalanta (e non solo)? La nona è rimasta incompiuta.

Alla Lazio non è riuscita l’impresa di andare a vincere a Torino contro la . Certamente, i bianconeri sono più forti, ma nel caso in questione Pioli qualche errore lo ha fatto. Nel primo tempo, ha tenuto fuori Candreva, cioè uno degli uomini-chiave del gioiello che lui stesso ha plasmato. I campioni d’Italia, vicini al quarto scudetto, ne hanno approfittato affibbiando ai biancazzurri un «uno-due» da cui non si sono ripresi, nemmeno nella seconda parte della gara. Da oggi in poi, non si ammettono più distrazioni o svarioni tattici. Sarebbe un peccato dopo un percorso così bello ed entusiasmante che ha incantato i critici di tutta Italia.