14/04/2015 14:44
IL TEMPO - Un derby infinito, lungo altri 50 giorni (il campionato finirà il 31 maggio). La città di Roma è impazzita per una sfida inattesa rispetto alle previsioni della vigilia: doveva essere un dominio giallorosso con Garcia in lotta per lo scudetto e la Lazio relegata a un ruolo di comprimaria con l’unico traguardo di tornare in Europa League. E invece il cammino balbettante della Roma e quello straordinario dei biancocelesti hanno trasformato un torneo tranquillo in un derby nel derby. Il sorpasso di domenica ha fatto il resto, tutto capovolto, Lazio avanti di un punto a otto domeniche dalla fine, in palio un secondo posto che regala i 40 milioni di euro della fase a gironi della Champions senza passare per il pericoloso preliminare di agosto.
E allora in ogni bar, in ogni ministero, ovunque, in tutti i posti di lavoro da ieri mattina non si parla d’altro: «sorpassi» e «controsorpassi» tra battute e sfottò. Con il paradosso che molti romanisti, reduci da un’altra stagione all’inseguimento della corazzata Juventus, si troveranno sabato prossimo a tifare per i bianconeri nella gara di Torino contro la Lazio. E chi lo avrebbe mai sperato da parte biancoceleste di ritrovarsi sopra la Roma a lottare per un posto nella coppa dalle grandi orecchie? Nessuno, neppure il tifoso più ottimista, avrebbe osato sperare tanto. Molti tifosi si immaginavano davanti alla tv a gufare le partite dei cugini che l’anno passato avevano incantato disputando una stagione fantastica chiusa dietro la Juve di Conte. Al massimo si doveva sperare nelle vittorie bianconere per allontanare il rischio scudetto giallorosso. Tant’è, siamo solo all’inizio di una lunga volata che terrà la città col fiato sospeso. In più c’è lo scherzetto del computer della Lega Calcio che ha partorito un derby mai visto a due giornate dalla fine del campionato. La madre di tutte le partite, stavolta avrà ancora più significati, un po’ come quel 26 maggio di due anni fa che valse la coppa Italia laziale. Stavolta varrà un posto in Champions, tanti soldi, la supremazia cittadina e tanto altro. Quel 24 maggio, data che rievoca il Piave, ansie e speranze, tutto in 90 minuti da vivere intensamente. La sfida eterna della Capitale non finisce mai.