15/04/2015 14:24
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Della serie «non ci facciamo mancare niente», domenica contro l’Atalanta all’Olimpico sarà una giornata da «si salvi chi può». Basta fare un giro tra radio e social network per capirlo: da una parte c’è il campo, con la Roma piena di assenze a centrocampo e un’Atalanta che non verrà a fare la vittima sacrificale, dall’altra ci sono gli spalti, che saranno desolatamente mezzi vuoti tra la chiusura della curva Sud, la solidarietà che i tifosi di altri settori potrebbero scegliere, e la voglia di mare che, quando le cose vanno male, sconsiglia di trascorrere una domenica primaverile allo stadio. In tutto questo quadro c’è la partita di Torino tra Juventus e Lazio, con i biancocelesti che scenderanno in campo sabato sera e se dovessero fare risultato contribuirebbero a rendere negativo il clima dell’Olimpico.
POLEMICHE La situazione più tesa è quella tra il presidente e i tifosi. Nei giorni scorsi in molti avevano approvato le parole di Pallotta che si era dissociato da chi aveva fatto cori contro Napoli e striscioni contro la mamma di Ciro Esposito, ma la scelta di non fare ricorso per la chiusura della Sud ha aumentato la percentuale di scontenti. Tanto che ieri in parecchi hanno condannato i toni del comunicato firmato «Fucking Idiots» ma nel merito ne hanno condiviso la posizione. Dunque l’ipotesi di uno stadio mezzo vuoto con l’Atalanta potrebbe essere realtà. «Sono abbonata in Nord da una vita – scrive AlexRM su un forum – e domenica me ne vado a pranzo fuori perché stavolta Pallotta non si è regolato». Dello stesso avviso Paola, che però sarà all’Olimpico perché «ho preso il biglietto per i miei figli. Ma se avessi potuto non sarei andata perché uno stadio senza curva non è uno stadio e un calcio senza tifosi non è calcio». Molti, ironicamente, chiedono a Pallotta se stia festeggiando per i suoi Celtics ai playoff Nba e su Facebook Daniel gli chiede: «Quando hai finito col basket, pensi di venire a Roma a vedere cosa sta succedendo?». Risponde Massimiliano, una delle poche voci fuori dal coro: «Allo stadio domenica ci sarò perché a me di Pallotta e di altre cose non importa, c’è solo la Roma».
CHI SI RIVEDE Conoscere il risultato della Lazio, come sempre in questi casi, è un’arma a doppio taglio. «Mai pensavo di tornarmi ad occupare di loro», uno dei commenti più gettonati nelle radio, dove da domenica pomeriggio é iniziata la caccia ai colpevoli per quello che fino a qualche settimana fa era «inimmaginabile». Anche qui, la frattura è evidente: ci sono gli ottimisti, che invitano ad aspettare fine maggio «per i processi» e ci sono i pessimisti: «Abbiamo fallito tutto, preoccupiamoci di tenere almeno il terzo posto». E via di nuovo, tutti contro tutti. Ad unire i romanisti, o almeno a dargli un po’ di speranza, c’è solo Reja, che su 16 partite contro la Roma ne ha perse 11: «Speriamo – l’auspicio di Patti – che mantenga la tradizione...».