20/04/2015 15:18
IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Che cosa ci può essere di più stimolante che contro sorpassare la Lazio, battuta il giorno prima allo Stadium, dopo esser finiti per la prima volta con Garcia in panchina al terzo posto? Nulla. Eppure nemmeno questo è servito a stimolare la Grande Bruttezza del campionato italiano. Impressionante la pochezza, oltre che la staticità, della Roma vista ieri all’Olimpico contro l’Atalanta. Una (non) squadra senza un filo logico di gioco, fermissima sulle gambe e incapace di imbastire anche la più semplice manovra offensiva per tentare di andare a far male all’Atalanta. E a nulla è servito passare in vantaggio, su calcio di rigore, dopo pochi minuti di gioco e avere la partita psicologicamente in discesa. Alla Roma attuale per portare a casa una partita forse non basterebbe neppure giocare da sola, senza avversari. E il discorso è sempre il solito: senza un attaccante dal gol facile, è impossibile vincere le partite. Ma non è più solo questo, però.
LE COLPE DI RUDI Esclusi i calci di rigore, la Roma non segna su azione con una punta (Totti) dal 22 febbraio, gara di Verona contro l’Hellas. Doumbia, acquistato per rafforzare il reparto, è stato mandato in campo a sette dalla fine e in dodici minuti complessivi di gioco ha toccato un solo pallone, a centrocampo. Se un mese fa Seydou meritava comprensione, ora non può esser più salvato. Ha avuto tempo per prepararsi, per capire ma tutto sta risultando inutile perché forse non c’era proprio spazio per un qualsiasi miglioramento. Sarebbe fin troppo facile, e comodo, sparare – però – sulla Croce Rossa e scaricare sulle spalle dell’ivoriano tutte le responsabilità per l’ennesima mancata vittoria. Iturbe è stato inutile, Ljajic fumoso e Totti, al di là del rigore, ha fatto davvero poco. Mancano gli Spacca porte, si sa, ma manca anche il gioco per mettere in azione gli attaccanti.E qui il discorso chiama in causa, anche o soprattutto,Garcia. Il quale da troppo tempo non riesce a far girare a dovere la propria squadra. Tutto troppo prevedibile, tutto troppo scontato lì davanti. La Roma non sa giocare nè di rimessa nè tenendo palla. Non è organizzata tatticamente ed è scarsa tecnicamente. L’incredibile serie di uno a uno (sette) conferma che è una mezza squadra. La sua collezione di mezzi risultati, la pareggite, lo conferma. Basterà cambiare mezza squadra per tornare a vedere la Roma? Intanto, è cominciato un triste scaricabarile.