27/04/2015 14:35
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - La Roma ha (anche) un problema a sinistra. Non è un problema politico ma di giocatori e ha la testa rasata e i mille tatuaggi di Josè Holebas. Senza voler tornare indietro nel tempo a Vincent Candela, ultimo fuoriclasse a ricoprire quel ruolo, da parecchie sessioni di mercato la Roma non riesce a riempire con un titolare vero la fascia mancina. Sembrava esserci riuscita, seppure con alcune difficoltà iniziali, con Balzaretti, poi l’infortunio lo ha tenuto fuori per un anno e mezzo. Sabatini ci aveva provato con Dodò, ma Garcia non lo riteneva pronto e i 9 milioni dell’Inter hanno fatto il resto; di Josè Angel nemmeno a parlarne. La scommessa fatta con Ashley Cole non ha avuto la stessa riuscita di quella fatta con Maicon. Per questo quando è spuntato fuori dal cilindro del d.s. Holebas, terzino tedesco naturalizzato greco e buon protagonista nel Mondiale brasiliano, il problema sembrava risolto. Dopo un inizio in salita, una crescita costante, fino al picco con il gol segnato all’Inter un girone fa e l’assist per Totti nel derby.
CROLLO Da quel momento in poi, però, la lenta ma inesorabile discesa: non sulla fascia, ma nel rendimento. Con una serie di errori che hanno rimesso in discussione gerarchie consolidate, se non altro per mancanza di concorrenza. Dal fallo (ingenuo) che ha regalato alla Fiorentina il rigore che le ha spianato la strada in Europa League alla marcatura approssimativa su Hernanes in occasione del primo gol dell’Inter, passando per la dormita sul pallone recuperato da Bruno Peres a Torino, fino al piazzamento sbagliato che costringe Astori al fallo da rigore contro l’Atalanta, tanti errori che hanno tolto alla Roma punti pesanti e che potrebbero costargli il posto già a Sassuolo: Torosidis, come è capitato in passato, è pronto a traslocare a sinistra e lo stesso Cole è un’opzione. Francamente difficile per entrambi fare peggio dell’ultimo Holebas.