La mamma di Ciro: "Torni presto il gemellaggio"

04/04/2015 12:10

IL MATTINO (G. COVELLA) - «Sono in buoni rapporti con la As Roma e con il capitano , che ho sentito l’ultima volta prima della partita di andata con il al San Paolo a novembre. Perché continuare a fomentare inutili polemiche? Perché istigare alle tensioni? Sembra tanto strano che io non ci vada o che non sia stata invitata? La sfida calcistica tra Roma e la vedrò in televisione, a casa con la mia famiglia». Antonella Leardi spazza via ogni vento di polemica alla vigilia del big match che si disputerà oggi, alle 12.30, allo stadio Olimpico tra Roma e .

A pochi giorni dalla presentazione del libro dedicato alla memoria del figlio Ciro Esposito, morto a soli 29 anni in seguito agli scontri verificatisi a Tor di Quinto il 3 maggio 2014, la mamma del tifoso azzurro non ci sta a prestare il fianco a «interpretazioni sbagliate e messaggi negativi»: «Non ho mai accusato la società né i tifosi giallorossi – rimarca – per nessun motivo, né ho polemizzato per non essere stata invitata alla partita di oggi. Sono in buoni rapporti con la Roma e con , con cui ci sentimmo poco prima della partita di andata a lo scorso 1 novembre. Perché avrebbero dovuto invitarmi? Allora anche la Società Calcio dovrebbe farlo ogni volta che si disputa un incontro di campionato? Io non ricopro nessun ruolo istituzionale. Sono solo una mamma che ha perso un figlio e che dopo questa esperienza vuole portare un messaggio di pace tra i tifosi e le società calcistiche di tutta Italia».

Due giorni fa in un’intervista a Radio Kiss Kiss il della Roma Mauro Baldissoni aveva ufficialmente invitato la signora Leardi ad assistere al match all’Olimpico, ma nessuna replica c’era stata da parte della diretta interessata, che tiene a precisare: «Ho scelto di non andare allo stadio semplicemente perché sono giorni di festa e preferisco stare con la mia famiglia. Tutti sanno che non sono mai stata tifosa, ma da quando è morto mio figlio Ciro mi sono appassionata ed è ovvio che faccia il tifo per la squadra della mia à». Nella capitale Antonella, insieme al marito Giovanni, ai figli Pasquale e Michele e ai volontari dell’Associazione Ciro Vive fondata per promuovere progetti a favore dei minori bisognosi in ambito non solo sportivo, c’era stata mercoledì scorso per presentare in anteprima nazionale il libro «Ciro Vive» (Graus editore), in cui racconta i ventinove anni di vita di un ragazzo «onesto, lavoratore e tifoso del , che avrebbe seguito i suoi beniamini anche in capo al mondo».

«La sfida di oggi all’Olimpico Ciro l’avrebbe seguita di sicuro – dice Antonella - . Ricordo che quando al Gemelli ebbe un breve momento di ripresa e lucidità disse alla fidanzata "Cosa credi? Anche se rimarrò su una sedia a rotelle il lo andrò a vedere ovunque". Mi viene da sorridere se penso a tutte le volte che stava al pc per acquistare i biglietti delle partite via internet. Roma– sarebbe stato anche per lui il match tanto atteso, da super tifoso quale era». E stamattina nella capitale ci saranno 1.000 poliziotti ad attendere circa 40.000 spettatori, di cui 2.000 supporters azzurri, pronti ad assistere alla partitissima tra due squadre che un tempo erano gemellate. «Il fatto che i tifosi partenopei non potranno assistere alla partita mi dispiace molto – sottolinea la signora Leardi – e, come ho già dichiarato, sarà una sconfitta per lo sport sano che intende il calcio come divertimento e aggregazione. Io, come tantissimi napoletani, vedrò la partita da casa. Ma con lo spirito giusto, di amore puro per il calcio. Come lo vedeva mio figlio e tutti i tifosi sani come lo era lui».

In trepida attesa, come ogni napoletano che si rispetti, della sfida di oggi all'Olimpico, Antonella ha vissuto gli ultimi giorni tra ansie e soddisfazioni, sempre circondata dall’affetto dei familiari e degli amici più cari. E, per uno strano scherzo del destino, proprio nel tempio dello sport capitolino ha presentato il volume sulla storia del figlio: «Non è stato fatto apposta – spiega con il garbo che la contraddistingue – . Il presidente del Coni Malagò ci ha accolti in quello stadio che ha un forte significato per noi e ci ha permesso di lanciare un ulteriore messaggio di pace e di aggregazione alla vigilia della sfida tra Roma e ». Antonella ha un sogno, al di là del risultato di questo pomeriggio: «Vorrei che un giorno tornasse quel gemellaggio tra due squadre che rappresentano due à simbolo di solarità e di cuore. Ma soprattutto mi auguro che finisca questa guerra ridicola tra tifoserie avversarie, che avversarie non sono, se non sul campo». Infine il suo in bocca al lupo alle due Campionissime: «Tiferò , ma vinca il migliore. Questo per me significa essere sportivi».