Maicon non esce dal tunnel: addio vicino

09/04/2015 13:49

GASPORT (M. CECCHINI) - Un vincente per antonomasia. Uno di quelli – tanto per citare le sue parole – «che fa paura agli avversari solo nel vederlo in campo». Parliamo di Douglas Sisenando, al secolo calcistico , 34 anni a luglio. L’ultima sua apparizione è datata 3 febbraio, in Coppa Italia contro la . Poi il vuoto, con la cartilagine del ginocchio «ferita» (una sorta di condrite) quanto basta per fargli saltare complessivamente finora 21 partite. In questi ultime due mesi il brasiliano e la Roma, di comune accordo, hanno deciso di provare a evitare l’intervento chirurgico, optando per una terapia conservativa che lo rimettesse in campo per la fine della stagione. è volato a dal professor Cugat quattro volte per sottoporsi ai cosiddetti fattori di crescita. Non è bastato, tant’è che il 23 marzo c’è stato bisogno di una nuova seduta. Sulla carta tutto è andato nel migliore dei modi possibili per uno di quella età e con quei problemi, ma per il suo ritorno in campo lo staff medico non fa più previsioni. Si vive alla giornata, proprio perché ogni giornata è differente dalle altre: una volta il difensore fa progressi, la volta successiva magari scivola indietro di un paio di passi.

BUONUSCITA -  Inutile dire che tutto questo penalizza pesantemente la squadra di e il club stesso, che a settembre gli ha fatto rinnovare il contratto fino al 2016 (con opzione 2017), a dispetto di tutte le voci che si accavallavano sul conto del giocatore. A questo punto che fare? Occorrerà vedere. C’è chi dice che a possa essere proposta una sorta di rescissione con buonuscita, come fu fatto a suo tempo per Juan e Pizarro. C’è chi invece spera in una resurrezione, grazie magari anche a un miglioramento delle condizioni o a un intervento chirurgico. Di sicuro la società sta pensando al futuro per quel ruolo, visto che sono stati contattati sia gli svincolati Johnson (Liverpool) e Maxi Pereira (Benfica), che i bersagli Bruno Peres e Darmian (Torino).

TOCCA A  - Al momento, però, le grane sono di , che domenica Torino avrà anche squalificato. Il primo candidato a sostituirlo è il jolly , che in questa stagione è stato più volte adoperato in quella zona di campo. Ma da un paio di partite l’allenatore francese ha anche trovato una soluzione di emergenza, anche questa – diciamo così – più conservativa. Nei momenti di estrema difficoltà ha piazzato a Yanga- Mbiwa, un centrale di ruolo, che però ha quella fisicità che occorre per tenere botta nei momenti più difficili. Almeno, contro Cesena e è successo. Logico che al francese non si possa chiedere di spingere sulla fascia perché non ha queste caratteristiche, però almeno può diventare un’alternativa per i momenti di emergenza, come quelli che sta affrontando da tanto tempo . Insomma, ci sarebbe tanto bisogno di . Ma di quello vero e non la pallida copia scesa in campo in tante partite di questa stagione. «Fare paura solo con la faccia», forse, adesso non basta più.