19/04/2015 14:55
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Rudi Garcia giura di non aver fatto il tifo per la Juve contro la Lazio. «Io penso solo alla Roma - dice dopo la rifinitura a Trigoria - gli altri risultati non cambiano nulla». Oggi, nella sfida interna all’Atalanta, tocca ai suoi giallorossi sfruttare il favore indiretto della capolista e mettere la freccia per il controsorpasso al secondo posto. Mai nell’era Garcia avevano vissuto una settimana sul terzo gradino del podio, «ma non ho sentito nessun giocatore- racconta il francese - affrontare questo argomento. Conta solo battere l’Atalanta, mi aspetto una Roma con tanta voglia: usciremo dal campo con i tre punti perché è l'unico obiettivo che abbiamo».
Le premesse, però, non sono delle migliori. A cominciare dall’ambiente. L’Olimpico sarà semi-vuoto, con la Sud squalificata e una possibile protesta fuori e dentro lo stadio contro Pallotta. «Preferisco sempre giocare con uno stadio pieno. Non avere la curva è uno svantaggio - analizza Garcia - ma ho già spiegato che la Roma è composta dai dirigenti: per primo il presidente che ha sempre difeso il suo club, lottando per avere uno stadio dove i genitori possano portare i propri bambini. Pallotta è una benedizione per la Roma, fa sempre tutto per portare in alto i nostri colori e non è lui ad aver squalificato la Sud».
Poi ci sono le assenze. Pesanti: sette gli indisponibili tra squalifiche e infortuni più o meno recenti. Almeno è tornato Totti e Keita si è messo a disposizione per la panchina. «Il capitano lo abbiamo gestito, ora sta bene e quando è vicino al 100% è sempre un valore aggiunto. Keita, anche se non è al top, è una risorsa in più . Non sono senza soluzioni a centrocampo: ci sono Paredes, Uçan, Florenzi che possono giocare a centrocampo. Ed è meglio schierare calciatori al 100%». Come a dire: Keita non può partire dall’inizio, ma non sarebbe la prima «bugia» di Rudi alla vigilia.
Tra gli indisponibili resta Maicon, su cui il tecnico pronuncia parole allarmanti. «Fa un passo avanti e due indietro. Ha un problema al ginocchio, che è sempre delicato: mi aspettavo il suo ritorno ma per il momento non può. Con la società e i dottori faremo un punto per spiegare meglio le sue condizioni».
Gli infortuni restano il vero tallone d’Achille della Roma. «In una stagione - l’analisi di Garcia - c'è sia fatalità che responsabilità. Ne parleremo a fine stagione». I conti con medici e preparatori si fanno a giugno, oggi c’è da battere l’Atalanta guidata da Reja. «Mi sono arrivati tanti messaggi dagli amici laziali - rivela l’ex tecnico biancoceleste - che mi chiedono una grande prestazione». Il derby inizia oggi.