24/04/2015 14:10
CORSERA (L. VALDISERRI) - Il «toto Luisito», la geniale schedina inventata da Bobo Artefatti per indovinare la formazione che Luis Enrique cambiava sempre e comunque, in confronto era un gioco da ragazzi. In questa tormentata stagione giallorossa Rudi Garcia ha schierato la stessa linea difensiva per due volte di fila soltanto una volta: Udinese-Roma 0-1 e Roma-Lazio 2-2, il 6 e l’11 gennaio 2015. I titolari erano: Maicon, Manolas, Astori e Cholevas. I motivi? Gli infortuni, le squalifiche e il turnover per le coppe europee, naturalmente, ma anche non aver mai trovato la «quadratura» del reparto che nella stagione scorsa – con Maicon, Benatia, Castan e Balzaretti aveva portato alla striscia di dieci vittorie consecutive sulle quali la Roma ha costruito le sue fortune. Contro l’Inter, a San Siro, nell’anticipo serale della 32.ma giornata, Garcia cambierà ancora, questa volta per necessità: Astori è squalificato e sarà sostituito da Manolas, al rientro dopo lo stop (anche lui per squalifica) contro l’Atalanta.
La difesa della Roma, con 23 gol subiti, è la seconda meno battuta del campionato (dopo la Juve, che ne ha incassati solo 15). Il rendimento del reparto, però, non è stato buono. Troppi gol presi in maniera evitabile, pochissimo contributo nella costruzione del gioco, gol segnati con il contagocce (uno Astori, Cholevas, Maicon e Torosidis; il solo Benatia ne firmò 5 nella scorsa stagione) e una sensazione di indecisioni diffusa che rende difficile per centrocampisti e attaccanti rischiare una giocata difficile per paura di prendere poi un contropiede. Il reparto è in discussione: solo Manolas, che però sta ricevendo offerte dalla Premier League, è sicuro del posto nella prossima stagione. Nelle ultime ore sono girati nuovi nomi, soprattutto per i ruoli sulle fasce laterali: il francese Benjamin Mendy (Olympique Marsiglia), il ghanese Rahman Baba (Augsburg) e il greco Dmitris Goutas (Xanthi). Tutti molto giovani e con ingaggi bassi, ma senza il nome che appassiona la tifoseria. Dei tre il migliore è sicuramente Mendy.
Chi sicuramente non sarà in campo a San Siro è Maicon, che si avvia a chiudere la stagione e forse la carriera nel modo più triste: senza giocare. Il ginocchio non migliora e anche Garcia sembra aver perso la speranza. Il brasiliano, in due stagioni alla Roma, ha incontrato l’Inter solo una volta su quattro, nel 4-2 dell’andata, il 30 novembre 2014, che resta l’ultima vera grande prestazione della squadra giallorossa. Sarà ancora Mancini a dare una mano a Garcia, rilanciandolo nella corsa al secondo posto e alla qualificazione diretta alla Champions League? In questo momento, anche se staccati di 16 punti, i nerazzurri sembrano più in salute della Roma. Nelle ultime dieci giornate l’Inter ha conquistato un punto più della Roma: 16 a 15. Non certo un record, ma il segnale che il distacco in classifica non dà un’immagine attuale delle due squadre. Garcia può consolarsi con il recupero di alcuni giocatori importanti: Manolas, De Rossi, Keita e, quasi sicuramente, Pjanic. Il bosniaco ieri è tornato in gruppo e, anche se la caviglia non è al meglio, dovrebbe essere convocato per la partita e andare quanto meno in panchina. Nella gara di andata, con un gol su azione e uno su punizione, Pjanic fu decisivo. I ballottaggi sono soprattutto in attacco. Garcia avrà a disposizione Totti, Gervinho, Florenzi, Ljajic, Iturbe e Ibarbo. I primi tre sono i favoriti, tenendo conto anche del turno infrasettimanale, mercoledì sera, contro il Sassuolo e ancora in trasferta.