26/04/2015 15:24
GASPORT (F. ODDI) - Nella frazione di secondo tra la ribattuta di Guerrieri sul sinistro dal dischetto di Verde e il destro vincente sulla ribattuta, nel derby che valeva l’andata della finale di Coppa Italia Primavera, in tanti hanno pensato: è successo di nuovo. È la grande contraddizione del calcio giovanile: i più bravi salgono in prima squadra, gli allenatori sono ben contenti di riaverli con più esperienza, ma non sempre il rendimento è quello sperato. Alla Roma il caso più clamoroso capitò dieci anni fa, agli Allievi: a febbraio vinsero Arco, trascinati da Stefano Okaka, ai playoff uscirono col Lecce, perché il centravanti, tornato dopo essere andato in panchina coi grandi a 15 anni, in campo camminava.
FINTE E CONTROFINTE - Verde non ha camminato, si è impegnato a fondo, ma talvolta le sue 10 presenze coi grandi – più di tutti gli altri messi insieme – lo hanno portato a un errore tipico della situazione, il voler fare tutto da solo, preferendo la serie di dribbling o il tiro da fuori all’appoggio facile. Lo stesso atteggiamento dell’altra gara dopo l’esordio, la semifinale di Youth League con il Chelsea: non fu il peggiore ma andò tutto male, stavolta la Roma ha vinto e lui è stato decisivo.
PAUSE ED ERRORI – Sanabria, lanciato da Garcia a febbraio, ha giocato centravanti pur non essendo il suo ruolo, e la cosa più bella di una partita con tante pause l’ha fatta da fantasista, uno scavetto per mettere Pellegrinidavanti al portiere. E il centrocampista, autore di un ottimo debutto in A col Cesena, ha sbagliato un gol che sembrava fatto, lui che quest’anno ha segnato sei volte. Avranno tempo per rifarsi: venerdì c’è il ritorno, e fra poco più di un mese, finita la serie A, chiuderanno la stagione con le finali della Primavera. Hanno già dimostrato piedi e gambe da calciatori di categoria superiore, trascinando i compagni senza voler strafare dimostreranno di avere anche la testa.