17/05/2015 15:19
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Ogni volta che gioca sembra che voglia sempre spaccare il mondo. Magari è proprio così visto che Juan Manuel Iturbe stasera rischia di aggiungere alla sua stagione negativa un altro numero poco piacevole da sottolineare. Se oggi contro l’Udinese dovesse restare ancora a secco festeggerebbe (per modo di dire) gli ultimi 12 mesi con 2 sole reti all’attivo in campionato a cui si sommano un gol al Cska in Champions e uno all’Empoli in Coppa Italia.
ANNO NERO - Il 18 maggio 2014, contro il Napoli, mise a segno l’ultima rete con la maglia del Verona, da quel momento in Serie A soltanto un gol per lui: quello di Torino contro la Juventus. Due centri inutili, visto che un anno fa il Napoli vinse 5-1 e ad ottobre la Juve si impose per 3-2. Quella era una Roma in rampa di lancio di cui Iturbe era una delle stelle, oggi invece l’argentino cerca addirittura il primo gol all’Olimpico in A. Non sono stati mesi facili questi: infortuni, errori suoi ma anche errori del tecnico e dei compagni e una pressione addosso, dovuta dall’essere l’acquisto più caro della gestione americana, ne hanno condizionato umore e soprattutto prestazioni. Sabatini ci ha parlato quasi ogni giorno, Garcia e il suo staff idem, anche i compagni più esperti hanno provato a dargli una mano, da Balzaretti a De Sanctis fino a De Rossi e Nainggolan, ognuno ha cercato di sostenerlo e incoraggiarlo, soprattutto dopo gli insulti che gli sono piovuti addosso la sera dell’eliminazione dall’Europa League per mano della Fiorentina.
TENTAZIONE - Nei giorni successivi Iturbe ha davvero preso in considerazione l’idea di chiedere la cessione e ne ha parlato anche con il suo agente, Triulzi, che spesso e volentieri è a Trigoria. Sabatini però non ne ha neanche voluto sentir parlare: primo perché l’investimento economico è stato importante (23.6 milioni più bonus vari) e la Roma non può e non vuole permettersi minusvalenze e secondo perché sul valore tecnico di Iturbe il d.s.non ha dubbi.
TRADIZIONE - Resta da capire se l’argentino abbia anche la forza per imporsi in una piazza come Roma. Il rischio che faccia la fine di Destro, che pur di scappare ha accettato di andare nel peggior Milan degli ultimi anni c’è, ma la storia è piena di calciatori che dopo un primo anno di adattamento poi sono riusciti a conquistare la gente. L’ideale sarebbe iniziare fin da subito e la tradizione è buona: contro l’Udinese ha segnato un gol in due partite e ha sempre vinto, contro la Lazio invece le partite sono state 3 e i gol 2. Inoltre contro i biancocelesti non ha mai perso.