Corri Ibarbo, scopri il derby. Per un futuro alla Roma

22/05/2015 14:46

GASPORT (C.ZUCCHELLI) - In fondo, a molti romanisti Victor dovrebbe star simpatico soltanto perché l’ultima volta che ha affrontato la Lazio all’Olimpico è stato espulso per una reazione nei confronti di Lulic che gli aveva tirato la maglia. Era il 3 novembre dello scorso anno e si giocava di lunedì, proprio come succederà tra tre giorni quando il colombiano dovrebbe scendere in campo nel suo primo derby, per di più dal primo minuto.

DOLORE Il condizionale è d’obbligo però, perché il dolore al piede che si porta dietro dalla partita contro l’Udinese non è ancora scomparso del tutto e negli ultimi due giorni lo ha costretto ad allenarsi a parte senza forzare. Benedetto a questo punto, almeno per lui, il rinvio voluto da Lotito: con 27 ore in più a disposizione rispetto al previsto, potrà recuperare ed essere regolarmente a disposizione per giocare dall’inizio ed essere prezioso, come chiede , tanto in fase offensiva che difensiva.

BRUTTI RICORDI Per lui sarà un esordio, con la speranza che i brutti precedenti che lo legano alla Lazio (6 sconfitte su 7 incontri) siano archiviati da 90’ che per la Roma valgono un’intera stagione. Non solo: con i 3 punti la squadra avrebbe la certezza aritmetica del secondo posto e con i soldi sicuri della per sarebbe più facile discutere col Cagliari il rinnovo del prestito. La volontà di , d’altronde, è chiara e non è difficile immaginare perché: se i ricordi contro la Lazio non sono belli, anche quelli che lo legano alla Sardegna degli ultimi tempi non sono proprio il massimo. , col Cagliari retrocesso, non vuole scendere di categoria e il club sa che difficilmente troverà squadre disposte a spendere i 12.5 milioni di euro previsti dagli accordi con la Roma per il riscatto. Meglio lasciarlo a Trigoria, allora, sperando che la prossima stagione, a 25 anni, sia quella della sua esplosione.

TRE RUOLI La speranza del Cagliari è la stessa della Roma: a Trigoria sono tutti convinti che ci siano i margini per farlo diventare un giocatore importante, ci sta lavorando, coi compagni ha legato molto (soprattutto con ), ma la poca – per non dire nulla – capacità di inquadrare la porta pesa parecchio sul suo rendimento. I maligni dicono che «neanche Zeman è riuscito a farlo segnare» (appena 2 i gol col boemo in panchina, gli unici) ma la Roma è certa che la sua duttilità (può giocare esterno alto e basso e all’occorrenza anche punta centrale) possa diventare preziosa qualora la squadra riuscisse a trovare la quadratura del cerchio con un bomber di razza. In attesa di pensare a quello che sarà, comunque, a Trigoria si concentrano sul presente e visto che gli esami a cui è stato sottoposto al Bernardini hanno evidenziato come il dolore al piede sia soltanto di natura contusiva, si affiderà alla sua corsa e ai suoi mezzi fisici per mettere in difficoltà i difensori della Lazio. Sperando, visti i 120’ giocati mercoledì, che riesca a prenderli sulla stanchezza.