20/05/2015 13:56
GASPORT (V. PICCIONI) - «Un errore». Il posticipo del derby di Roma è un «errore che mina la credibilità del sistema», dice senza mezzi termini Giovanni Malagò. Solo un accordo di tutti, non soltanto le due romane, ma anche Juve e Napoli, avrebbe dato un senso diverso alla decisione. É tutto il contrario. E il presidente del Coni l’ha potuto capire nelle due telefonate con De Laurentiis e Agnelli. Ai quali dà ragione, senza se e senza ma. «É comprensibile l’istanza del presidente del Napoli, e anche quella della Juve. Agnelli ha rispettato tutto l’anno le regole, giocando mercoledì e domenica. Giusto che voglia tutelare i suoi diritti». Naturalmente Malagò si sofferma anche sulle conseguenze «logistiche» dello spostamento. Che «mette ulteriormente le nostre strutture in difficoltà, oltre al fatto di essere un giorno feriale». Ma in prima linea c’è soprattutto il ragionamento sulle «eccezioni »: «Quando si fanno, anche quando ci sono delle considerazioni che le giustificano, l’opinione pubblica non può prenderle bene».
SOTTOVALUTAZIONE Per Malagò, il problema sta a monte. Quando si è presentata l’eventualità della qualificazione della Juve alla finale, e quindi l’impossibilità di rispettare la data prevista per la finale di coppa Italia. «Bisognava prevedere tutto un sistema di valutazioni, perché quando tocchi anche una sola pedina alteri il sistema e questo non va bene. Mi sembra di potere dire che il problema sia stato sottovalutato».
NON E’ NORMALE Tutto, comunque molto, nasce dal divieto di derby di sera che vige a Roma ormai da tempo. «Non è normale - dice il presidente del Coni - è impotenza. Ma come dobbiamo rispettare il ruolo della Lega dobbiamo anche rispettare il ruolo dei responsabili dell’ordine pubblico».