31/05/2015 15:24
LA REPUBBLICA (E. SISTI) - Addio ai monti e addio ai Montella, ai Garcia forse, sicuramente ai Mihajlovic. Persino Sarri vorrebbe sloggiare, non si sa per dove («magari mi fermo un anno», dice il tecnico dell’Empoli). Benitez ha già mollato De Laurentiis. Le più nobili panchine della serie A assumono un aspetto malinconico: messe in fila così sembrano quelle del parco quando scende il sole, ai primi spifferi di freddo (o di fallimento) restano vuote.
Del domani in molte sedi sociali non v’è certezza. Giovedì Garcia vedrà Pallotta a Londra, pare si sia autoinvitato a un summit dello staff: sarà la resa dei conti su temi inaciditi, futuro, rapporti con Sabatini: «Abbiamo vinto il nostro campionato, quello a 19, la Roma ha dimostrato di non essere da scudetto». Rimane il mistero del perché sei mesi fa fosse proprio lui ad affermare l’esatto contrario, mai smentito dal club. L’ennesima esternazione del manovratore è: «Gli obiettivi debbono essere in sintonia con i mezzi del club, siamo solo la quinta potenza economica della serie A e non mi aspetto grandi rinforzi per l’anno prossimo. Resto solo se asseconderanno la mia ambizione». A Trigoria tutti contenti ovviamente. Montella e la Fiorentina, allenatore senza più stimoli, società scontenta per come s’è srotolata la stagione:«Percorso tecnico concluso», dice Vincenzo che intanto guarda al Milan. Ieri incontro con la dirigenza: infrut- tuoso. Si rivedranno, ma speranze poche. Quanto a Mihajolovic (verso Napoli?) già la settimana scorsa il serbo, immusonito da mesi, aveva espresso il desiderio di non voler esercitare l’opzione di rinnovo sulla panchina della Sampdoria, tagliando in due la tifoseria come una mela.