05/05/2015 13:58
IL MESSAGGERO (A. ABBATE) - Benvenuti al centro-sud. Colpi di frecce, sorpassi e controsorpassi sull'autostrada del sole. Senz'altro più avvincente dello scudetto ormai assegnato questa corsa Champions, questo triangolo Roma-Lazio-Napoli. Qui si fa l'Europa (che conta) o si va in crisi, nel giro di cinque punti. Economicamente e fisicamente parlando, c'è una gran bella differenza fra secondo e terzo posto, fra qualificazione diretta (quasi 40 milioni) e preliminari Champions (preparazione anticipata). E non solo: fra le due litiganti della capitale, c'è il terzo partenopeo pronto a godere. O forse solo a fare il suo. Perché Benitez, insieme con Garcia, era partito con ben altre aspettative: argento e bronzo erano gli obiettivi minimi, il tricolore scippato alla Juve una missione possibile smentita dagli eventi. Gli uomini di Pioli sono gli intrusi in questa guerriglia: l'Europa League era il traguardo, il terzo posto sarebbe un successo assoluto. Ma a Formello resta l'acquolina in bocca per lo sgambetto ai cugini giallorossi, sopra un punto dopo il passo falso biancoceleste a Bergamo. E’ comunque un pari d'oro con l'Atalanta per mantenere il Napoli (in vantaggio nello scontro diretto dell'andata) a quattro lunghezze di distanza. Anche se l'ultima giornata sotto il Vesuvio potrebbe essere meno esplosiva, se Higuain (autentica bestia nera della Lazio) il 27 maggio dovesse alzare al cielo l'Europa League. A quel punto, anche quarto, il club di De Laurentiis arriverebbe in Champions. Dopo quattro giorni di sbornia, sarebbe davvero uno sgarbo inutile rovinare la festa a Lotito. E all'Italia, con quattro squadre di nuovo nell’Olimpo del calcio.
I GIALLOROSSI Controsorpasso effettuato, ora la Roma non può rilassarsi. Il secondo posto non cancella la stagione e il gioco deludenti né le scelte sbagliate, ma è l'unico punto da cui ripartire il prossimo anno. Una volta riacciuffato, Garcia dovrà difenderlo con le unghie e con i denti, questo gradino di consolazione. Sembra in crescita la Roma, che ha vinto con intelligenza le ultime due gare e ha forse il cammino migliore sino alla fine. Nel prossimo turno dovrà sfidare l'orgoglio ferito del Milan, in caduta libera persino a San Siro, ospitare poi l'Udinese prima di affrontare la Lazio nel derby. Chiusura in casa contro il Palermo, dunque il penultimo turno di campionato potrebbe essere decisivo per le sorti della capitale.
I BIANCOCELESTI Proprio un’eventuale vittoria nella stracittadina (che arriverà alla penultima giornata) abbinato a un pari e altre due vittorie, potrebbe concedere alla Lazio il secondo posto matematico. Ma non sarà facile fare 7 punti fra Inter, Samp e Napoli. Il calendario biancoceleste, sulla carta, è il più tosto. Per gli uomini di Pioli, vincere tre gare e pareggiare o perdere il derby significherebbe comunque terzo posto aritmetico. Dopo la cavalcata di 8 vittorie consecutive, il gioco espresso, il pubblico riconquistato, era ovvio e preventivabile un calo in questo rush finale con così tanti infortuni. Basta che i 5 punti nelle ultime 3 partite non abbiano origine nella paura di cadere.
GLI AZZURRI Sempre ad alti e bassi, ma paradossalmente il Napoli sembra la squadra più in forma: 4 successi negli ultimi 5 match (con lo scivolone di Empoli a frenarne l’ascesa), e i prossimi due in discesa: la trasferta di Parma e il Cesena al San Paolo. Anche nella disperata rincorsa partenopea potrebbe però essere decisiva la 37.ma giornata, con un intreccio tra le prime quattro della classifica: il Napoli potrebbe tifare Roma, prima di far visita allo Stadium alla Juve già campione d'Italia. Fondamentale per gli azzurri sarà ricucire il distacco dalla Lazio (oggi a 4 lunghezze) ad almeno 3 punti, entro l'ultima di campionato. Con una vittoria, avendo il vantaggio dello scontro diretto, sarebbe Benitez a brindare. Ameno di cin cin anticipati a Varsavia.