Nel giardino di Garcia Totti non c'è

05/05/2015 14:34

LEGGO (F. MACCHERONI) - Le cifre parlano chiaro. La Roma, in questo girone di ritorno tormentato, ha ottenuto più punti senza in campo. È giusto che un allenatore ne tenga conto e cerchi di ottenere il massimo per assicurarsi il secondo posto e salvare, se non la stagione, almeno il gruzzolo-. Poi si vedrà. Un momento: che cosa si vedrà? difficilmente. Se non è più utile in una squadra con Gervinho--Doumbia-, siamo arrivati a «quel giorno» che prima o poi doveva arrivare. La Roma non ha più bisogno di . La «detottizzazione» anticipata quattro anni fa da Baldini, vanificata dai gol, dalla classe, dal cuore del giocatore italiano più forte che ricordiamo, è ormai a buon punto. E «il capitano», il primo a dire che non sarà mai un problema, sa di essere ai margini.

Giocherà a Milano? Forse: se non recupera Doumbia e se non si fiderà dell’inaffidabile . Pensate. , che probabilmente non sarà ricordato come Liedholm o Capello, passerà alla storia per aver accompagnato l’addio di . Lasciamo perdere le frasi a effetto, i «voglio vincere con il mio capitano». Gli basta Gervinho. Chi vuole quattro giocatori da 5 gol e non uno da 20, non può pensare a che ne può fare uno o cinquanta perché non ha limiti. Chi pensa che l’area sia il «giardino di Doumbia», non può ricordare la doppietta di alla Lazio: non era un giardino, era il paradiso