23/05/2015 16:25
GASPORT (F. CENITI) - Altro verbale, altre rivelazioni. I particolari e i ricordi di Hristijan Ilievski negli interrogatori davanti al pm di Martino. Sotto i riflettori le due presunte combine di Lazio- Genoa e Lecce-Lazio.
I dettagli su Lazio-Genoa - «Gervasoni mi spiegò che Zamperini mi avrebbe consentito di incontrarmi a Roma con Mauri. Zamperini era alla guida di Bmw X3: abbiamo impiegato 20’ per arrivare a Formello. Aggiornavo periodicamente Tan Seet Eng (il boss di Singapore, ndr) di tutto quanto accadeva. Zamperini mi ha presentato a Mauri come la persona che avrebbe potuto finanziare un Over finale 3,5 con Handicap di due gol di differenza, come si è poi verificato. Ho offerto 350.000 euro e Mauri ha fatto presente che le due squadre si erano già accordate sull’1-1 del primo tempo. Parlavo inglese, Zamperini inglese e italiano, Mauri solo italiano integrato da gesti. Quando Mauri ci disse che ci avrebbe regalato l’1-1, risposi che non avevo bisogno del regalo. Qualora Milanetto avesse aperto la strada verso un over con “Handicap”, avrei dato 300 mila euro a Milanetto e 120 mila a Mauri e Zamperini, 30/40 mila a Gervasoni. All’interno di Formello saremmo rimasti al massimo 10’ e poi siamo partiti subito per l’appuntamento con Milanetto nei pressi dell’albergo che ospitava il Genoa. Arrivando ho notato il pullman che aveva portato la squadra: c’era un logo del Genoa sul parabrezza nei pressi del posto guida. Abbiamo parcheggiato a circa 30 metri dall’albergo e Milanetto è uscito quasi subito. Il discorso ha avuto luogo tra lui e Zamperini: sono rimasto ad una decina di metri. Alla fine del colloquio, 5 o 6 minuti in tutto, soldi a Milanetto non sono stati dati».
I dettagli di Lecce-Lazio - «Quando ho riferito di un impegno durato circa tre giorni per giungere alla conclusione di Lecce- Lazio, intendo dire che continuavo a vedermi con Zamperini che ripetutamente si allontanava, andava a discutere con i giocatori del Lecce, poi tornava, quindi si allontanava di nuovo, e così via. Gli incontri avvenivano dappertutto: davanti all’albergo dove alloggiavo con la mia famiglia, al ristorante o nella stanza. I giocatori del Lecce non volevano prendere molti gol: si decide di ricorrere nuovamente a Mauri tramite Zamperini per ottenere il benestare della Lazio a subire dei gol. Gli ungheresi mi hanno consegnato il denaro nella loro stanza di albergo e poi l’ho dato a Ferrario: era da solo. Mi fece i nomi di Vives, Corvia, Benassi e il portiere di riserva. Ha fatto i nomi proprio quando gli ho consegnato i soldi: 300 mila euro».