Roma, parte lo sprint. Garcia: «Pronti a morire sul campo»

17/05/2015 15:02

CORSERA (G. PIACENTINI) - «Dobbiamo essere pronti a morire sul campo». Nel caso qualcuno, dentro e fuori Trigoria, non avesse ben chiaro come intendesse la partita contro l’Udinese di stasera all’Olimpico (ore 20.45), ci ha pensato il tecnico a chiarirlo. Senza pensare al derby («Non ci interessa quando lo giocheremo, perché dobbiamo vincerlo, ma se ci sono delle regole vanno rispettate») e senza considerare le assenze ( è squalificato) e il mercato («I giocatori sanno che devo pensare solo a queste tre partite, anche , nonostante la sua situazione non sia ancora chiusa, dà sempre il massimo»), chiede alla Roma concentrazione massima. «Dobbiamo mettere in campo il cento per cento perché solo così possiamo vincere e andare in ».

Per non disperdere energie, ha voluto che la squadra restasse a dormire a Trigoria mercoledì, venerdì e sabato notte. Ieri mattinata libera per tutti ( ne ha approfittato per partecipare alla Comunione dei figli Cristian e , in una chiesa dalle parti di via Veneto), segno che il tecnico ha mantenuto comunque una certa elasticità nonostante le nuove regole imposte alla squadra: «Sapete come la penso sul ritiro, non è nella mia cultura e se punitivo non serve a niente. Si prepara bene la partita, però mette addosso tanta pressione. Non devo trattare i miei giocatori come bambini ma come professionisti, anche se a volte devo fare il papà cattivo. Ho voluto un richiamo al regolamento perché è un momento eccezionale».

I dubbi di formazione riguardano chi affiancherà al centro della difesa (Astori in vantaggio su Mapou) e chi con giocherà a centrocampo. I favoriti sono e , con (diffidato, come ) in panchina. In attacco sembrano sicuri del posto e , anche se , dice , «sembra finalmente a posto fisicamente». Il serbo, nelle ultime settimane alle prese con problemi alla schiena e ai flessori, con 9 reti (di cui 8 in campionato) è insieme a il capocannoniere della squadra, ma non segna da più di 3 mesi e chiede spazio per provare almeno ad arrivare, primo della rosa, in doppia cifra. L’importante, comunque, sarà segnare, e quest’anno la Roma lo ha fatto col contagocce: «È vero, ma gli attaccanti hanno ancora tre occasioni di dimostrare quanto valgono».

Tutti tranne Gervinho: la sua stagione, vista la lesione muscolare riportata a Milano, è finita e forse potrebbe esserlo anche la sua avventura romanista, visto che da Abu Dhabi continuano a rimbalzare voci sull’offerta dell’Al-Jazira, pronta a mettere sul piatto 14 milioni più bonus alla Roma e 4 all’anno più premi al giocatore. Se così fosse, persino , unico vero grande sponsor dell’ivoriano a Trigoria, sarebbe pronto a dare il suo benestare.