Roma, si spengono le luci a San Siro. Garcia: «Abbiamo regalato un’ora»

10/05/2015 15:19

CORSERA (G. PIACENTINI) - Aveva fiutato l’odore del pericolo, . E così dopo la prestazione della Roma al «Meazza», in netta controtendenza rispetto ai piccoli passi in avanti mostrati contro Sassuolo e , assume un significato diverso anche l’appello della vigilia del tecnico francese, che aveva richiamato tutti ad una maggiore concentrazione sul campo e non sulle questioni esterne. Invece quella scesa in campo ieri sera a San Siro è stata una Roma distratta, svogliata, assente per larghi tratti di gara e senza idee, che è riuscita nell’impresa di resuscitare una squadra, il Milan, reduce da tre sconfitte consecutive e data già per morta. Un atteggiamento inspiegabile per una squadra che fino a ieri sera era padrona del proprio destino nella lotta per il secondo posto, e che invece oggi rischia il contro sorpasso da parte della Lazio e di ritrovarsi il a soli due punti. Un atteggiamento che non ha capito.
«
Alla fine della partita ho visto la mia squadra chiedere altro recupero all’arbitro: stavano a discutere per trenta secondi ma noi abbiamo perso un’ora di gioco, è questo il problema. Siamo partiti bene per quindici minuti, abbiamo colpito un palo ma non siamo stati efficaci e poi abbiamo abbassato troppo il ritmo, per una partita così importante. Devo fare in modo che la rosa reagisca, forse non hanno capito che mancano ancora poche partite e la strada giusta era quella con il Sassuolo e il , non quella col Milan».

In molti erano pronti a scommettere sul gol di . «Il calcio è così. Può capitare che un giocatore in prestito segni contro la sua squadra, sono contento per Mattia ma sono arrabbiato per come abbiamo subito i gol, perdendo noi la palla. L’errore di un singolo ci può stare, ma ci sono calciatori a centrocampo per cui è vietato perdere la palla. Sapevamo che il Milan era bravo nelle ripartenze e noi gli abbiamo facilitato il compito. È stata solo colpa nostra, non abbiamo mostrato la grande voglia che dobbiamo avere in ogni partita, le giornate che mancano sono sempre meno: abbiamo tre finali da giocare con un ritmo alto».
Non è servito a niente il gol su rigore di , il settimo in campionato (più due in ), il numero 242 in serie A, che dopo essere partito per la terza volta consecutiva in panchina, con le sue giocate ha provato a riportare in partita la Roma.
Tra le cose più belle della serata,
l’applauso che gli hanno dedicato i tifosi del Milan al momento del suo ingresso in campo.