10/05/2015 15:51
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Un incubo senza fine che si ripete da mesi. Appena pensi che la Roma sia in risalita, piomba di nuovo negli abissi. Sempre allo stesso modo. Garcia e Sabatini non sanno più che fare e dopo la partita hanno deciso di trattenere i giocatori a Trigoria nella notte fissando un allenamento per stamattina alle 8: oggi si capirà se il ritiro punitivo continua fino alla gara con l'Udinese.
Mentre il diesse definisce «inquietante» la prestazione, il tecnico non usa mezzi termini come ha già fatto più volte senza ottenere un risultato definitivo. «Non mostriamo la voglia che serve per vincere. I ragazzi forse non hanno capito che mancano poche gare. Alla fine li ho visti chiedere perché non si fossero giocati 30 secondi ma abbiamo buttato un'ora tenendo un ritmo troppo basso. Provvedimenti? Se andiamo in ritiro lo dico ai giocatori, non a voi. Io devo fare in modo che arrivi una reazione».
Potrebbe essere troppo tardi. Garcia sa che il fallimento dell'obiettivo Champions potrebbe cambiare anche il suo futuro. E quando gli chiedono se resterà l'anno prossimo, dice che «non mi va di rispondere. Punto». Senza freni inibitori, il tecnico se la prende anche con i singoli. "Non si possono perdere certi palloni a centrocampo dove abbiamo tre giocatori di altissima qualità. In quella zona di campo si deve creare gioco, non problemi. Li abbiamo lasciati attaccare sulle fasce con i terzini, significa che le nostre punte non hanno fatto bene. Se fa male il gol di Destro? In Francia un giocatore in prestito non può affrontare la sua squadra di appartenenza, in Italia sì. Non sono arrabbiato per lui ma perché non si può subire un gol così».
A San Siro la Roma si è giocato l'ultimo bonus, al prossimo stop rischia di perdere anche il terzo posto. «Ora abbiamo tre finali da affrontare ad alto ritmo». Inevitabile la domanda su Totti escluso. «Questo è il senno di poi. Non vedo il problema dopo due gare vinte nel riproporre la stessa formazione. Il problema è che ci siamo addormentati». Stoccatina finale anche al medico: «Prima di fermarsi Gervinho mi aveva già detto di voler uscire e infatti Ljajic era pronto. Non doveva fare quell'ultimo scatto, spero l'infortunio non sia grave».
Come in ogni sconfitta che si rispetti, Sabatini si presenta a parlare dopo la partita. «È un ko gravissimo che complica il nostro cammino. La delusione è enorme, dovremmo fare tutti di più, soprattutto i giocatori che ora avranno tempo per rilfettere. Col ritiro non si vincono le partite però potrebbe servirci per parlare: va ricordato alla squadra che si sta giocando un obiettivo imprescindibile come la Champions e non è questa la maniera. Ci siamo condannati a vincere le ultime tre gare, ma per farlo serve un'altra testa».
Il gol di Destro è una sconfitta di Sabatini. «Era quasi inevitabile e avevo pregato qualcuno di segnarne due per noi, il calcio è incredibile in questo. Nainggolan via? È una delle tre ipotesi, ma la percentuale è bassa. Noi vorremmo tenerlo». Senza Champions sarà ancora più difficile respingere le offerte da capogiro in arrivo.