Sandulli, Lotito e la guerra della Lega Pro

19/05/2015 15:12

LA REPUBBLICA - Piero Sandulli, il presidente della seconda sezione della corte di giustizia della Figc già presidente della giuria di secondo grado di Calciopoli (quella dei maxi sconti), è stato denunciato dal del Pavia alla super procura del Coni. L’accusa è in sostanza quella di non essere stato imparziale — né come giudice, né come presidente d’assemblea — nell’ormai eterna querelle che da mesi sta spaccando in due la Lega Pro, ovvero una delle tre gambe su cui si regge il potere dell’impero del presidente Figc Tavecchio.

In Lega Pro esistono due fazioni: quella pro e quella contro Claudio Lotito. Secondo il Massimo Londrosi, Sandulli sarebbe organico della prima fazione. Molti gli elementi portati a supporto di questa tesi, due i più rilevanti: 1) Nell’assemblea del 16 febbraio 2015, Sandulli “manomise” l’esito di una votazione non riconoscendo all’Ascoli Picchio (anti Lotito) il diritto di voto in quanto “società neo costituita”. In realtà l’Ascoli Picchio aveva acquistato dall’Ascoli Calcio l’intero titolo sportivo, compresa l’anzianità di affiliazione. 2) Nella stessa votazione, Sandulli permise che il Barletta calcio, che inizialmente aveva votato contro il blocco dei lotitiani, dopo una misteriosa telefonata cambiasse — a urne chiuse — il proprio voto. Ad aggravare il quadro, un dettaglio: a quell’assemblea, Sandulli, secondo l’esposto, era andato a bordo di una macchina messa a disposizione da Lotito.

Raggiunto al telefono, Sandulli ha dapprima negato, «sono andato in treno, ho ancora i biglietti». Poi ha precisato: «In effetti alla stazione sono andato con la macchina della scorta di Lotito. La Federazione aveva organizzato un piccolo rinfresco e i tramezzini non arrivavano. Stavo facendo tardi, così un poliziotto si è offerto di accompagnarmi. Se questi sono i problemi del calcio italiano allora stiamo davvero male. Valuterò se chiedere i danni a questo signor Londrosi».