19/05/2015 15:00
IL TEMPO (G. GIUBILO) - Sarebbe stato impossibile accontentare tutti, ma la soluzione del problema legato alla data del derby romano va accettata come la più ragionevole. La Roma non aveva problemi particolari di recupero delle forze, la Lazio era esposta al rischio dei supplementari per la finale della Coppa Italia.
Delusi, secondo logica, i tifosi che pure rimangono la garanzia del futuro per il no-stro calcio, non soltanto di quello capitolino. Le sei di pomeriggio di un giorno feriale non saranno il massimo, ma ci sarebbero state controindicazioni anche per orari dif-ferenti. Il caldo feroce del primo pomeriggio, i pericoli per l'ordine pubblico in caso di notturna, l'Olimpico dà scarse garanzie di sicurezza per le sfide sentite in modo par-ticolare dalle tifoserie, o quanto meno dalle frange più deprecabii dei cosiddetti ultras. Meglio assicurare dunque le condizioni più favorevoli per questa stracittadina che sfugge alla normalità, è anzi un evento quasi memorabile per la Capitale.
Non erano state molte, in passato, le occasioni di pesante influenza del derby sulla classifica. Per il primo scudetto romanista, ricordo il contributo di un autogol di Faotto all'ultimo minuto, su un fango infame. Ma stavolta è in gioco un obiettivo sontuoso, la Champions, diretta o indiretta, quasi uno scudetto una volta considerata fuori concorso la Juventus cannibale. Quella Juve che domani costituirà per la Lazio un test di laurea, Pioli e i suoi prodi faranno di tutto per negare ai campioni d'Italia la speranza del «triplete».