06/05/2015 14:58
GASPORT (V. PICCIONI) - Lasciate perdere Tor di Valle, puntate sul Flaminio. Il movimento 5 Stelle prova a giocare in contropiede e firma una lettera aperta a James Pallotta. Una proposta che parte da due considerazioni: riqualificare un impianto che ormai casca a pezzi, evitare quella che si ritiene una «cementificazione inaccettabile» di un’altra zona della città. Sostiene Marcello De Vito ai microfoni di vocegiallorossa.it: «Lo stadio Flaminio sarebbe più idoneo e sostenibile. Attualmente, invece, ben l’86 per cento del progetto riguarda qualcosa di diverso dallo stadio e ciò è inaccettabile. Il Flaminio è situato in una buona posizione, è amato da tutti i romani, è ben collegato e sarebbero necessari quindi minori investimenti per riqualificarlo». Questo è sicuro: quando fu firmato l’accordo, poi di fatto cancellato, fra Roma Capitale e la Federcalcio, si parlò di 15 milioni di euro per la ristrutturazione (naturalmente in forma soft, allora lo si immaginava come casa delle nazionali azzurre giovanili).
CITTA’ DELLA SCIENZA De Vito aggiunge anche: «Diversi esponenti del Pd ci dissero che lì si sarebbero svolti i lavori per la Città della Scienza, mentre ora apprendiamo che il sindaco Marino pubblicherà a breve un bando per ristrutturare e riqualificare l’impianto». In realtà la futura Città della Scienza dovrebbe sorgere nell’area delle ex caserme di via Guido Reni, a due strade (viale Tiziano e via Flaminia) dallo stadio.
PARCHEGGI E INDOTTO Immaginare uno spostamento in corsa del progetto, con azzeramento del percorso già compiuto e rinuncia inevitabile a gran parte dell’«indotto» previsto, è però molto complicato. Non è tanto e solo una questione di capienza (con il rugby si arrivò a quota 40mila con tribune aggiuntive). Piuttosto, dall’assenza di parcheggi sufficienti alla delicatezza di una zona dove insistono già Auditorium, Maxxi e futura Città della Scienza, i problemi abbondano. Insomma, la risposta di Pallotta è già scritta…