02/06/2015 03:47
ILMESSAGGERO.IT (U. TRANI) - Garcia solo a parole ha fatto marcia indietro. Inviando, dopo la sconfitta contro il Palermo, messaggi (quasi affettuosi) alla dirigenza italiana. Che, per la cronaca, lo ha rimproverato pubblicamente prima dell'inizio della sfida di fine torneo (Sabatini è stato inequivocabile). Ma il francese, al momento di scegliere i giocatori titolari per l'ultima gara della stagione, è come se avesse voluto proseguire il discorso iniziato sabato a Trigoria davanti alle telecamere. Spazio, è stato detto alla vigilia (e anche a prestazione indecorosa ormai certificata), alle seconde linee: Skorupski, Spolli, Astori, Balzaretti, Paredes, Uçan e Doumbia. Non solo panchinari, però. A parte il portiere di riserva e il terzino assente da 567 giorni, ha presentato il conto alla società: sono gli acquisti estivi e invernali della sua seconda stagione in giallorosso. Per spiegare come mai non è stato possibile diminuire il gap con la Juventus. Che è rimasto quello dell'anno prima: 17 punti di distacco dai campioni d'Italia.
BRACCIO DI FERRO - Rudi, pensando più a se stesso che alla Roma, ha innanzitutto mancato di rispetto ai 45mila tifosi che sono andati all'Olimpico per festeggiare il secondo posto e gli eroi del derby (in partenza solo 3: i romani): la nuova prestazione indecente ha rovinato soprattutto la serata alla gente. Ma, a quanto pare, di questi tempi al francese interessa poco il suo pubblico, criticato (sempre sabato) per il mancato sostegno nel periodo più complicato dell'annata. Adesso vuole solo far capire al management di Pallotta che il secondo posto è stato risultato straordinario. Perché, con certi giocatori di scorta, di più non era proprio possibile fare. Bravo lui, non chi ha scelto certi rinforzi. Lo ha ricordato, dopo essersi cosparso il capo di cenere, pure domenica sera: «Basta che i soldi siano spesi bene». Facile individuare il destinatario della nuova raccomandazione: Sabatini.
SEMPRE PIU' IN BILICO - Anche se il ds ha detto che Garcia non è in discussione, sicuramente la società giallorossa sta valutando l'ipotesi del divorzio. Garcia vuole chiarezza da Pallotta, nel vertice di Londra, su investimenti e programmi. Forte dell'accesso diretto in Champions (secondo anno di fila) e di 3 anni di contratto, chiede che la proprietà esca allo scoperto. In un senso (rinforzi di primo piano) o nell'altro (semplici ritocchi). Basta che la verità sia una sola. Per il bene della Roma e basta. Senza equivoci e scorciatoie. Lasciando fuori dalla discussione gli interessi e le ripicche personali. Il francese ha scelto questa strategia perché si è reso conto che qualcosa sta accadendo. E' stato già scelto il nuovo preparatore atletico, il canadese Norman che la lavorato per la Germania campione del mondo di Loew. Sul mercato, invece, sono due le mosse che fanno pensare: è stato congelato l'acquisto (dato per concluso) del ghanese Ayew, scelto proprio dall'allenatore; è finito nella lista dei partenti anche Gervinho, pupillo di Rudi. i tre indizi che di solito fanno una porva. Ecco perché restano in pista Emery (sotto contratto con il Siviglia sino al 2016 e in trattativa con il Napoli) e Conte (legato ancora per 1 anno alla Federcalcio), i possibili sostituti già individuati da Sabatini. Per motivi diversi non sono facilmente raggiungibili. Al momento solo per telefono.