10/06/2015 14:24
IL MESSAGGERO (C. MOZZETTI) - Non è lo scudetto quello che i tifosi della Roma hanno festeggiato ieri, ma il successo in una “partita” comunque importante. Il Tar del Lazio, in merito al ricorso presentato dall’associazione “My Roma” contro la chiusura della curva sud per i match Roma-Empoli del 20 e 31 gennaio scorsi (uno di Coppa Italia, l’altro di campionato), ha decretato per i tifosi «il diritto a chiedere il risarcimento dei danni, sia economici che morali». Tutto nasce all’indomani dei disordini e degli incidenti avvenuti nel derby tra Lazio e Roma. L’ex prefetto, Giuseppe Pecoraro, accogliendo le richieste del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del Viminale, firmò il provvedimento per le curve dimezzate. L’ingresso nei due settori fu riservato solo ai possessori delle tessere del tifoso propriamente dette: “1900″ e “Cucciolone” in Curva Nord per la Lazio, “Privilege” in Sud per la Roma. Contro la decisione, che di fatto bloccava l’accesso alle curve solo a una parte dei tifosi, l’associazione “My Roma” presentò ricorso al Tar e ora il tribunale amministrativo fa chiarezza su una vicenda che infiammò, non poco, gli animi dei supporter.
LE NOVITA’ – Per quanto accaduto lo scorso gennaio il Tar ha dichiarato «l’improcedibilità per manifesta carenza di interesse, vista l’avvenuta disputa della partita». Tuttavia, le cose potrebbero cambiare nel futuro qualora si registrassero altre chiusure. I giudici del tribunale, infatti, hanno stabilito di potersi pronunciare di fronte a nuovi divieti per il risarcimento dei danni in favore dei tifosi ingiustamente esclusi. In sostanza, sarà nel pieno diritto dei supporter organizzare una class action nei confronti del ministero degli Interni.
I COMMENTI – «Proprio per l’eccezionalità delle questioni trattate, le spese di giudizio sono state compensate» ha spiegato l’associazione “My Roma” e in futuro, se dovessero avvenire altre chiusure, i tifosi potranno chiedere «sia il rimborso del prezzo della partita, sia l’eventuale danno esistenziale – ha aggiunto il legale dell’associazione, Lorenzo Contucci – per la mancata partecipazione a una manifestazione ludica e di svago». Una sentenza accolta con gioia e soddisfazione da moltissimi tifosi. «Ora chi gestisce la nostra passione – ha commentato il presidente di “My Roma”, Walter Campanile – è consapevole che prendere decisioni senza logica e sempre a sfavore dei tifosi potrebbe portare alla richiesta di un risarcimento danni direttamente di fronte al Tar».