02/06/2015 13:52
IL TEMPO (A. SERAFINI) - Programmare la prossima stagione in 48 ore. O quantomeno decidere quali saranno i punti fermi da cui ripartire. Per questo James Pallotta accoglierà domani a Londra gli «stati generali» della Roma nell'ormai consueta riunione riepilogativa che racchiuderà passato, presente e soprattutto futuro. La dirigenza al completo composta da Sabatini, Baldissoni e Zanzi (alla tavola rotonda è stato invitato anche Zecca, braccio destro di Pallotta) esporrà in primis il piano economico del club, supportato negli ultimi giorni dalla sicurezza di aver raggiunto l'obiettivo secondo posto, che significa Champions diretta e almeno 45 milioni di entrate da registrare nel prossimo bilancio. D'altronde la competitività della squadra passerà inevitabilmente dai numeri, segnati ancora in rosso, ma in lento e graduale miglioramento. La crescita di una società d'altronde non può che basarsi sulle rigide regole e strategie, che lo stesso Pallotta non è intenzionato a cambiare. Proprio nell'anno in cui la Roma è finita sotto lo sguardo (e le sanzioni) dell'Uefa in merito ai parametri del fair play finanziario, l'organizzazione e le previsioni in vista del prossimo anno sono considerate già una priorità.
Nel mentre Sabatini illustrerà l'attuale piano di mercato e i conseguenti obiettivi messi nel mirino. Verranno poi prese in considerazione le ormai inevitabili cessioni, continuando sulla strada intrapresa sin da subito dall'avvento della nuova proprietà americana. «Vendere per comprare», la frase che ha destabilizzato la capitale nelle ultime ore, ma che guardando l'ultimo triennio si è sempre verificata nella realtà dei fatti. L'impatto dei modi di Rudi Garcia lo ha reso comunque più duro da digerire, tanto che quando giovedì sarà il turno del tecnico raggiungere tutti in Inghilterra (direttamente dalla Francia), l'argomento verrà ripreso per capire quali siano stati realmente i motivi di quello sfogo in pubblico. Non è certo un mistero che la cosa sia piaciuta poco a presidente e dirigenza. Così come per la tempistica (Sabatini lo ha fatto notare a Garcia) considerando inoltre il periodo in coincidenza con la nuova campagna abbonamenti. Pallotta però non è intenzionato a cambiare, salvo sorprese. Intanto verranno ascoltate anche possibili richieste personali. Il ds per esempio proverà ad ottenere più risorse per il mercato, cercando inoltre di capire a quanto possa ammontare il budget da utilizzare in estate.
Il cambio della guida tecnica non è stato finora preso in considerazione, come confermato ieri dallo stesso Sabatini: «Garcia rimane al 100%». Allontanando al momento anche le voci di una o più chiamate arrivate sui telefonini di Montella e Conte per capire posizione e disponibilità. Anche perché l'ipotesi di una resa dei conti avrebbe un peso importante per la società, pari circa a 15 milioni di euro (il contratto di Garcia scade nel 2018). Nel frattempo la tappa londinese, non bloccherà il lavoro sul mercato: al momento la priorità del ds rimane quella della risoluzione delle comproprietà (termine fissato al 25 giugno) tirando fino all'ultimo con il Cagliari per acquisire la seconda metà di Nainggolan con lo sconto. Lo stesso con il Genoa per Bertolacci. Aspettando i cambiamenti già previsti per il settore sanitario e di preparazione atletica, l'unica novità riguarda la panchina: Manuel Zubiria, uomo di fiducia di Pallotta arrivato a Trigoria circa un anno e mezzo fa, sostituirà Salvatore Scaglia nel ruolo di team manager.