02/06/2015 13:49
GASPORT (D. STOPPINI) - Che il suo nome fosse Mapou, per dirla con una canzone che è diventata un tormentone via radio e sui social, lo sapevano bene i due ragazzi che all’alba di lunedì mattina hanno provato ad aggredire Yanga-Mbiwa in pieno centro a Roma, a due passi da Palazzo Chigi. È andata così, almeno secondo la ricostruzione fornita dal francese alla polizia: ore 4.30, il difensore era appena uscito in compagnia di due amici da un famoso locale, il Gilda, quando è stato avvicinato da due uomini che lo hanno riconosciuto, al punto che gli avrebbero urlato «romanista di m...». Ecco perché Yanga-Mbiwa si è detto sicuro di fronte agli agenti che gli aggressori fossero tifosi della Lazio, circostanza sulla quale la polizia resta cauta. Il francese e i suoi due amici si sono spaventati: il tono della voce si è alzato parecchio, i due aggressori avrebbero portato anche le mani all’altezza della vita, come per mimare l’utilizzo delle cinture. Cinture che però non sarebbero mai state impugnate. Non c’è stata una colluttazione tra i due gruppi: quando Yanga-Mbiwa è arrivato scappando sotto i portici della Galleria Alberto Sordi, la pattuglia di polizia in servizio proprio nella piazza di fronte si è accorta del «movimento», richiamata dalle urla. Gli aggressori, nel frattempo, si erano già dileguati nelle vie limitrofe, in direzione piazza Venezia. Una tentata aggressione in piena regola, che Yanga-Mbiwa ha poi raccontato al telefono ai dirigenti della Roma in mattinata, prima di prendere un volo per Parigi nel primo pomeriggio. Con l’animo decisamente più disteso, racconta chi l’ha incrociato nello scalo di Fiumicino, al punto di concedersi alle foto di diversi tifosi.
TELECAMERE Non ci sarebbe stata premeditazione, secondo la ricostruzione della polizia: i due aggressori avrebbero incrociato per caso Yanga-Mbiwa in centro. Sembrerebbe da escludere pure il movente della rapina, che difficilmente sarebbe stata messa in piedi in una zona così controllata dalle forze dell’ordine. In ogni caso il francese ha deciso di non sporgere denuncia per l’accaduto. Ma la polizia sta comunque cercando attraverso le numerose telecamere di zona di identificare i due aggressori. «È un episodio che ci rattrista molto — ha commentato il d.s. giallorosso Walter Sabatini —. Stiamo parlando di un ragazzo straordinariamente educato e in gamba e per questo siamo rammaricati. Lui l’ha presa con molto spirito, quello che lo contraddistingue. È un ragazzo sereno e non ha voluto drammatizzare perché non è proprio nelle sue abitudini. Anzi, a noi ha detto che non ha avuto nemmeno troppa paura».
CHE SETTIMANA Ma certo non si è divertito, al termine di una settimana vissuta sopra le righe. Merito — o colpa, a seconda del punto di vista — di una rete decisiva nel derby contro la Lazio di lunedì scorso, che ha fatto diventare Yanga-Mbiwa in poche ore re dei social network, protagonista dell’etere romano, persino personaggio involontario di una specie di Carnevale-sfottò messo su da tifosi della Roma domenica pomeriggio a Ponte Milvio, prima della partita con il Palermo. La settimana perfetta, in un mondo perfetto. Da queste parti è finita diversamente.