07/07/2015 14:09
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Appena un'ora dopo l'arrivo nell'albergo che ospita la Roma, capita di trovarsi catapultato davanti ai microfoni e taccuini e a un bagnetto di folla per autografi, foto e selfie vari. Iago Falque si presenta, è il suo secondo giorno di lavoro con addosso la maglia giallorossa, il primo qui tra i monti del Trentino. Al suo fianco l'immancabile e più che mai sorridente Italo Zanzi. «Avrà un grande futuro con noi», si lancia il ceo statunitense in una avventurosa profezia prima della presentazione alla stampa. Iago arrossisce, esibisce la sua maglia numero 14 e pure lui prova a lanciarsi in qualche "aggressiva" dichiarazione. Idee chiare quelle dello spagnolo, che sa che a Roma i suoi connazionali non è che abbiano proprio brillato.
Punto numero uno: «Vogliamo riprendere la Juventus, la Roma da due anni arriva seconda e adesso vogliamo fare il salto in avanti». Punto numero due: «La Roma ha speso tanto per me e adesso voglio ripagare la fiducia ricevuta nel momento dell'acquisto». Punto numero tre: «Voglio superare i tredici gol realizzati nella scorsa stagione». Infine siamo al punto numero quattro e qui saranno contenti nell'ordine Iturbe e Gervinho. «Il ruolo che amo di più è quello ricoperto nelle ultime due stagioni, ovvero attaccante esterno destro». Viva la faccia, abbiamo davanti un calciatore che non risponde che gioca dove vuole il mister. Traduzione: Iago sarà la riserva di Iturbe (o Gervinho) o viceversa.
UN UOMO SOLO AL COMANDO Iago Falque per adesso è il primo e unico acquisto della Roma. E' entrato senza squilli, magari sarà lui la sorpresa della stagione, come fu Mancini nel 2003, anche se i costi sono diversi. Lo spagnolo è stato acquistato dal Genoa in cambio di 7 (più uno di bonus) milioni di euro. È giallorosso da due giorni e già parla di vittorie, di ambizioni da successo. Sembra passato un secolo da quando Garcia disse che la Juve era irraggiungibile. «Quando vieni in una squadra come la Roma sai che c'è tanta pressione ma io mi sento tanta fiducia addosso e credo di aver raggiunto la maturità giusta per giocarmela in una grande squadra, magari ripetendo la stagione a Genova. Quando sono arrivato in Italia nessuno pensava che potessi fare bene e invece.... Io voglio vincere, al di là di come giocherò e di quanti gol segnerò. E' ciò che la società mi è ha chiesto. La Roma può puntare sempre in alto. Abbiamo una grande rosa ed è sicuro che alla fine arriveranno altri giocatori». Se lo augurano un po' tutti.