31/07/2015 13:13
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Chiamarlo ultimatum è sinceramente troppo, anche considerata la forza economica dell’interlocutore. Ma la Roma ha fatto capire al City di non poter aspettare ancora: ha bisogno di Dzeko. Sabatini è stato chiaro con il collega Begiristain: la trattativa non può andare avanti all’infinito. E’ l’ora del sì o del no. Entro due o tre giorni, il ds giallorosso vorrà sapere. Non oltre lunedì, però. Il campionato parte addirittura prima, il 22 agosto, con l’anticipo pomeridiano (ore 18) al Bentegodi contro il Verona. Garcia ha la necessità di provare il sistema di gioco con il centravanti titolare, che da due stagioni è la priorità dell’allenatore. Nessun rinforzo serve più del finalizzatore: l’attacco, nell’ultimo torneo, è stato il 7° della serie A. Il bosniaco diventa, dunque, fondamentale.
NESSUN RILANCIO - Dzeko è giustamente preoccupato. Negli ultimi giorni ha spesso parlato con Pjanic per capire quali sarebbero state le nuove mosse della Roma. Perché a lui non era stato più detto niente (ieri sarebbe stato tranquillizzato). Sabatini, però, ha continuato a tenere in vita la negoziazione con il City. Incontri e telefonate per cercare di accontentare Mansour e portare Edin a Trigoria al più presto. Il ds giallorosso era partito con un’offerta di 10 milioni di euro più bonus, nonostante il club di Manchester chiedesse 20 milioni di sterline (quasi 28 milioni di euro). Sabatini, fin dall’inizio, è sembrato contrario a spendere 70 milioni (contando pure lo stipendio di 5 milioni a stagione per 4 anni, più l’opzione per il quinto) per un ventinovenne. Ha comunque accettato la sfida, anche perché a chiedergli Dzeko è stato Pallotta che ha seguito l’indicazione di Garcia. Così il ds si è spinto fino a 15 milioni e, qualche giorno fa, è salito a quasi 18 (più bonus). Sapendo che il City chiede subito due-terzi della cifra totale, a 18 ha detto stop. È l’ultima offerta. Sta al Manchester prendere una decisione. Il centravanti, d’accordo con la Roma da 2 mesi e subito pronto a ridursi lo stipendio, continua a lavorare ai fianchi i collaboratori di Mansour. Lo ha chiamato l’Arsenal, lo rivorrebbe il Wolfsburg. Ma il bosniaco ormai ha scelto.
DENTRO O FUORI - «In questo mercato mi gioco la Roma». Sabatini lo ripete ai procuratori più fidati con cui lavora per rinforzare la squadra. L’alternativa a Dzeko è Lukaku, ma il ds ha in testa solo il bosniaco. E le cessioni. L’input di Pallotta è di sfoltire la rosa e abbassare il monte ingaggi. Doumbia e Destro sono pronti a partire: per entrambi, però, c’è il rischio della minusvalenza. Il Cska Mosca prende tempo per l’ivoriano, il Torino è spaventato dall’ingaggio di Mattia (ipotesi di scambio con Bruno Peres). Romagnoli resta in bilico. A un tifoso che gli ha chiesto se resterà, il difensore ha risposto: «Vediamo». Il Milan è alla finestra.
SALAH NON SI ALLENA - Garcia aspetta pure il terzino sinistro: ballottaggio tra Masuaku e Digne. A destra torna d’attualità D’Ambrosio, proposto dall’Inter. Se ne riparlerà più avanti, perché il preferito è ancora Bruno Peres. Salah, finite le visite mediche, è passato a Trigoria e ha parlato ancora con Garcia. «Ti aspetto presto» gli ha detto il tecnico. «Non vedo l’ora di iniziare». Oggi avrebbe dovuto allenarsi a parte (lavorerà in proprio fuori dal Bernardini), ma il Chelsea ha consigliato la Roma di non forzare ulteriormente i tempi. Dal Brasile segnalato l’interessamento per Gerson del Fluminense: il centrocampista, valutato 15 milioni, è però d’accordo con il Barça. Chissà se aspetterà fino a gennaio. Svedkauskas ,intanto, va in prestito all’Ascoli.