28/07/2015 13:20
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - E’ un po’ il leit-motiv dell’estate giallorossa: attesa e gioco al ribasso. Dzeko (che ieri ha giocato una ventina di minuti nell’amichevole disputata dal City contro il Vietnam) costa 28 milioni? La Roma ne offre 20. Per Adriano il Barcellona chiede 8 milioni? A Trigoria ne propongono 2,5 più bonus. Masuaku (che piace anche all’Inter) viene valutato 10 milioni dall’Olympiacos? Sabatini è fermo a 6. Il Psg vorrebbe rientrare con la cessione di Digne dei 15 milioni spesi lo scorso anno? Al momento l’unica offerta recapitata dai giallorossi è un prestito con diritto di riscatto. La sensazione, avvalorata da qualche rumors di mercato, è che la Roma stia cercando di prendere tempo.
ANDAMENTO LENTO
E quella adottata sinora dal ds è probabilmente l’unica strategia che permette al club di rimanere con i piedi in più staffe (mostrando interesse per i calciatori in questione) e riuscire così nel proprio intento. Senza contare che così facendo si tenta di realizzare altri due obiettivi: 1) provare ad abbassare i costi dei cartellini 2) cedere i giocatori che non rientrano nel piano tecnico (come richiesto da Pallotta) e acquisire liquidità. Il calciomercato del resto è ciclico. Bene o male da anni si ripetono (quasi) sempre le stesse dinamiche. Fino alla fine di luglio si muovono normalmente quelle che sono considerate le prime scelte: Vidal, Jackson Martinez, Sterling, Kondogbia e Di Maria (che sarà ufficializzato a breve dal Psg), rappresentano 5 calciatori top per altrettanti tornei d’elite. Poi c’è un momento di pausa di 10-15 giorni che fa spazio al rush finale nel quale riprendono le contrattazioni per coloro che non sono rientrati nel primo giro. È qui che la Roma è certa di poter piazzare gli elementi che reputa in esubero: Doumbia e Destro (nonostante interesse Bayer Leverkusen, oggi probabile nuovo contatto con la Fiorentina) in primis, Gervinho e/o Ljajc. È chiaro che c’è anche chi può anticipare l'addio: Cole, ad esempio, continua ad essere richiesto da un paio di club in Premier. Il problema è convincere il terzino che nella capitale sembra aver trovato il suo habitat naturale. Marquinho piace al Carpi che però non riesce a garantirgli lo stipendio che percepisce. Per questo motivo va valutato l’inserimento dell’Udinese. Ma non finisce qui: perché dopo il no di Uçan alla Sampdoria, il club ligure ci riprova per Carbonero che però potrebbe rientrare nell'operazione-Bruno Peres con il Torino. Rimane in piedi la pista-Vrsaljko. Intanto il Bologna è in pressing su Torosidis.
BATTAGLIA VIOLA
«Il caso Salah? Ha parlato il nostro presidente. La nostra posizione è in mano ai legali». Anche il ds Pradè non si discosta dalla linea intrapresa dalla società viola. La Fiorentina non arretra e chiede che venga rispettato un gentleman agreement tra i due club raggiunto dopo il viaggio del dg Rogg una decina di giorni fa a Londra. In questo rendez-vous, sostengono i toscani, era stato promesso un risarcimento tecnico. Il problema è che Paulo Sousa vorrebbe almeno uno tra Solanke e Loftus-Cheek, due under 19 dei Blues, che invece replicano offrendo Oriol Romeu. In alternativa viene chiesto un indennizzo economico (2-3 milioni circa). E Salah? Non può far altro che attendere. Ha l’intesa con la Roma (quadriennale da 3,5 milioni a stagione, compresi i bonus) che a sua volta ha l’accordo con il Chelsea (2+21). Manca il transfer. A Trigoria assicurano che a breve arriverà. Non resta che attendere. Del resto, una costante nel mercato giallorosso.