06/07/2015 13:54
CORSERA (L. VALDISERRI) - Rudi Garcia, al terzo anno sulla panchina del Lilla, conquistò scudetto e Coppa di Francia. Farà lo stesso alla terza con la Roma, iniziata ieri a Trigoria ed entrata nel vivo oggi con il ritiro di Pinzolo?
C’è un diffuso pessimismo, legato a tre fattori: 1) un mercato che non è ancora davvero partito; 2) l’ultima conferenza stampa dell’allenatore, prima di Roma-Palermo (31 maggio), quella di «alla Roma non si può comprare se prima non si vende» e di «il divario con la Juve è destinato ad aumentare»; 3) la «tutela» voluta dal presidente Pallotta che ha scelto personalmente il nuovo preparatore atletico (Norman). Sarà un Garcia depotenziato? Lo pensano in molti. Non il presidente Pallotta, che ha usato la metafora del cerchio per dire che alla Roma le decisioni sono prese da un gruppo di lavoro e che non ci sono guerre di potere.
I dati su Garcia sembrano di ferro. Come dimostra uno studio del sito LAROMA24.IT, la sua percentuale di vittorie è la migliore della storia giallorossa, prendendo i primi due anni. Garcia ha conquistato 2,06 punti a gara (45 vittorie, 20 pareggi, 11 sconfitte), meglio di Spalletti e Capello (1,89) e di Eriksson (1,73). Perché, allora, la passione con una fetta di pubblico e critica sembra spenta? Due i motivi: 1) Garcia non ha ancora vinto nulla, anche se due secondi posti (con Champions diretta) sono stati fondamentali per il bilancio; 2) il 2015 è stato fortemente negativo: 8 vittorie, 10 pareggi e 4 sconfitte.
Ieri Garcia ha parlato al canale tematico: «Le ferie sono servite, ma è bello tornare al lavoro. Strootman e Castan sono i nostri primi acquisti. L’anno scorso ci sono mancati tanto».
Il ritiro di Pinzolo è breve: si chiuderà sabato con l’amichevole contro gli ungheresi del Gyirmot Gyor, seconda divisione. Alcune presenze sono di passaggio (Destro e Gervinho), altre pesanti per lo stipendio e non per l’impiego in prospettiva (Cole, Maicon). Poi si partirà per la tournée in Australia e Indonesia, dove saranno aggregati anche i tanti nazionali assenti e, sperano i tifosi, Dzeko e Baba. Per ora l’uomo da scoprire sarà il preparatore atletico e quello da festeggiare, come sempre, Francesco Totti: per lui sarà il ritiro numero 24.