23/07/2015 14:35
GASPORT (A. CATAPANO) - Chi si è venduto per due soldi, chi li ha rifiutati perché ne voleva di piu, chi ha promesso ingaggi in cambio di sconfitte, chi ha trovato un misterioso investitore maltese disposto a finanziare la combine e poi, ovviamente, ci ha scommesso sopra. Un altro bel quadretto. Soprattutto, un altro colpo durissimo, a quel che resta di un campionato e, chissà, di un intero sistema. L’inchiesta della Dda di Catanzaro, davvero sempre più «Dirty soccer», «regala» alla Procura federale un altro filone, il terzo, di partite truccate e tesserati venduti nelle ormai mitiche Lega Pro e Lega Dilettanti.
INQUIETANTE Un pozzo senza fondo da cui ieri sono usciti altri nove avvisi di garanzia, con contestuali decreti di perquisizione eseguiti dalla Polizia, per altrettanti dirigenti e calciatori: Giuseppe Perpignano, ex patron del Barletta; Felice Bellini, già consulente marketing della Vigor Lamezia; Claudio Arpaia, ex presidente dello stesso club; Cosimo D’Ercoli, ex direttore generale della Paganese; Adriano Favia, ex vicepresidente dell’As Martina 1947; il procuratore Eugenio Ascari; Giuseppe Cianciolo, già direttore sportivo dell’Us Poggibonsi; e i calciatori Davide Matteini, finito al San Paolo Padova dopo qualche apparizione perfino in A (con Empoli e Parma), e Alessandro Romeo, ex Pistoiese. Tutti accusati a vario titolo di aver partecipato alla combine di quattro partite: passate al setaccio le gare del campionato di Lega Pro 2014-2015 Vigor Lamezia-Casertana e Salernitana-Barletta, disputatesi il 24 aprile scorso, e Pistoiese-L’Aquila, del 12 aprile, e Martina-Paganese, del 20 dicembre 2014, dei Gironi B e C. Grazie anche al sequestro di materiale informatico, gli inquirenti hanno accertato contatti tra gli indagati per determinare l’alterazione dei risultati tramite il pagamento di somme di denaro. Alcuni particolari sono inquietanti: ad esempio, prima di Vigor Lamezia-Casertana, il consulente Felice Bellini, secondo gli inquirenti d’accordo con la dirigenza della Vigor, scova un soggetto maltese non identificato disposto a finanziare la combine con 40mila euro e acquisito il via libera dal presidente della Vigor Arpaia, va a scommettere sul risultato sicuro. E mentre per Salernitana-Barletta il tentativo di combine sarebbe avvenuto alle spalle dei dirigenti campani, è emblematico il caso di Pistoiese-L’Aquila, in cui spicca il comportamento di Ercole Di Nicola, d.s. degli abruzzesi, protagonista assoluto già del primo filone dell’inchiesta di Catanzaro. Di Nicola, che prova ad addomesticare il risultato della gara promettendo ad un calciatore avversario (Romeo) un ingaggio per la prossima stagione, riceve a sua volta un’offerta di 25mila euro, poi saliti a 50, dal d.s. del Poggibonsi, interessato ad alterare il risultato della gara in senso contrario, cioè a favore della Pistoiese.
TEMPI LUNGHI Miserie (e avvisi di garanzia) che, però, non si tradurranno in deferimenti e squalifiche prima di qualche mese. Il terzo filone di Catanzaro può mettersi serenamente in coda, avendo davanti a sé i primi faldoni del capoluogo calabrese e la pratica Catania — per cui il procuratore federale Palazzi ha appena comunicato la chiusura delle indagini (come raccontiamo a lato) — e anche il nuovo delicatissimo capitolo Cremona, che rischia di terremotare parte della Serie A (Atalanta, Lazio, Genoa, Chievo i club coinvolti), ma non prima dell’autunno. A campionato abbondantemente iniziato. Di più, Palazzi non può proprio fare.